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lunedì, 29 Maggio 2023

Emergenza Covid, governo vara decreto. Si attende guerriglia dei governatori, con rischio terza ondata

Pronti, via! I governatori sono in pole position per la loro personale e agghiacciante guerriglia contro le misure del governo. L’idea è quella di vanificare gli sforzi di Conte e dei suoi ministri per evitare che Natale di trasformi in una festività di morte, come già è stato il Ferragosto. Ad anticipare i colleghi ci ha pensato il capetto della Valle d’Aosta, che ha voluto una risibile leggina locale per vanificare le misure anti-Covid predisposte dal governo.

Paradosso

Una situazione paradossale quella italiana, dove un malinteso federalismo pretende di imporre regole senza senso o addirittura pericolose, rendendo l’Italia una specie di infernale abito di Arlecchino pur di sventolare una inutile bandierina autonomista. Autonomia del piffero potrebbe dire qualcuno. Fatto sta che a dispetto di tutto e di tutti i cosiddetti governatori possono imporre nelle loro mini-repubbliche permessi e divieti di ogni tipo: dall’organizzazione della sanità alla scuola, dai trasporti al commercio. Una farsa indegna, a lungo sotto traccia, ma a cui siamo costretti ad assistere quotidianamente da quando è esplosa l’emergenza Coronavirus. In troppi fanno finta di scordarsi che finora ci è costata – soprattutto per l’irresponsabilità di soggetti ben individuabili – quasi 1 milione e 650 mila contagi e, purtroppo, oltre 57 mila morti.

Vecchietti

Una tragedia incommensurabile. Mah già, per qualcuno di questi fenomeni del sovranismo in sedicesimo, in fin dei conti abbiamo perduto soltanto un po’ di vecchietti. Intanto il Consiglio dei ministri ha perso le misure necessarie per cercare di evitare la terza ondata. I soliti gufi tromboni continuano a sottolineare unicamente i presunti dissidi e contrasti all’interno dell’esecutivo di Giuseppe Conte. Tutta fuffa. Quello che importa è il risultato: il decreto-legge che introduce modifiche “urgenti della legislazione emergenziale per fronteggiare i rischi sanitari connessi alla diffusione del virus COVID-19”. Il decreto “estende il limite massimo di vigenza dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) attuativi delle norme emergenziali, portandolo dagli attuali trenta a cinquanta giorni”.

Orgia bruxellese

E poi stabilisce una serie di misure a tutela della salute di tutti e contro la follia, quasi da orgia bruxellese, di una minoranza purtroppo assai pericolosa. “Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 saranno vietati gli spostamenti tra Regioni diverse (compresi quelli da o verso le province autonome di Trento e Bolzano), a eccezione degli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute”. E ancora per scongiurare l’effetto ‘discoteca’, “il 25 e il 26 dicembre 2020 e il 1° gennaio 2021 saranno vietati anche gli spostamenti tra Comuni diversi. Sarà sempre possibile, anche dal 21 dicembre al 6 gennaio, rientrare alla propria residenza, domicilio o abitazione”. Inoltre “dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 sarà vietato spostarsi nelle seconde case che si trovino in una Regione o Provincia autonoma diversa dalla propria. Il 25 e 26 dicembre 2020 e il 1° gennaio 2021 il divieto varrà anche per le seconde case situate in un Comune diverso dal proprio. Infine, le nuove norme stabiliscono che i DPCM emergenziali, indipendentemente dalla classificazione in livelli di rischio e di scenario delle diverse Regioni e Province autonome, possano disporre, nel periodo dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, su tutto il territorio nazionale, specifiche misure tra quelle già previste elencate dalle norme primarie”. Incrociamo le dita e buone Feste…

Alessandro Cavaglià
Alessandro Cavaglià
Giornalista parlamentare, classe 1956. Già vice caporedattore AGI, responsabile pro tempore delle redazioni Politico-parlamentare, Interni-Cronaca e della Rete speciale per Medio Oriente e Africa. Ha lavorato ad AdnKronos e collaborato con La Stampa e Il Mondo. Laureato in Lettere-Storia moderna all'Università La Sapienza di Roma

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