16.6 C
Roma
venerdì, 31 Marzo 2023

Draghi, unità un dovere. Serve un processo “giusto e veloce”. Aiuti a piccole imprese

Nel suo intervento alla Camera Draghi non ha ripetuto quanto detto al Senato, come avvenuto per tanti precedenti premier, ma ha incalzato le forze politiche che lo appoggiano ad essere coerenti insistendo sui temi più scottanti, lotta alla corruzione con riforma della giustizia sia penale che civile, forse prima proprio quest’ultima, perché più veloce da condurre in porto con un aiuto, anche se indiretto, dato alle piccole e medie imprese. Con un significativo invito finale per avviare a quella opera di ricostruzione così come fu nell’immediato dopo guerra “L’unità’ non è un opzione, ma un dovere”.

Discorso duro, con qualche piccolo impaccio. Anche lui ha pagato l’emozione dell’esordio. È sempre più difficile parlare in un aula parlamentare con addosso tutti i riflettori che nelle seppur importanti riunioni europee. Imprese piccole e medie alle quali ha riservato la promessa di massima attenzione come per tutto il Made in Italy. Draghi ha precisato che per “tutelarlo dalla concorrenza sleale l’impegno del governo sarà totale” e per la ripartenza delle piccole e medie imprese sarà necessario “sostenere l’internazionalizzazione, potenziare il credito d’imposta per gli investimenti in ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno ed estendere il piano industria 4.0”. Draghi si sarà sicuramente ricordato del padre, quando alla BNL di Arturo Osio prima della guerra creò i prestiti alle piccole imprese, i piccoli prestiti, fino ad allora non previsti se non in presenza di grossi capitali di garanzia. Al tempo fu un volano per l’economia.

Altro punto che non può certo fare piacere a tuti i giustizialisti presenti in aula a partire dai grillini, sulla giustizia. “Bisogna migliorare la giustizia sia penale che civile” ed ha insistito nel rispetto dell’art.111 della Costituzione, sulla necessità di un “processo giusto e di durata ragionevole in linea con la durata degli altri paesi europei”. In parole povere smontata la riforma dell’ex Guardasigilli, Bonafede, di fede grillina, sui tempi della prescrizione, che volevano in pratica sospendere.

Altro dall'autore

Articoli più letti