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venerdì, 31 Marzo 2023

Israele nel mirino ICC, che chiude occhi su terrorismo. Netanyahu, decisione “ipocrita e antisemita”

La  Corte penale internazionale (International Criminal Court, ICC) ha messo nel mirino Israele. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu dice chiaramente che Gerusalemme è “sotto attacco” e parla di decisione carica di “ipocrisia e di antisemitismo”. Il procuratore capo della ICC, la giudice del Gambia Fatou Bensouda, ha deciso di avviare un’indagine su presunti crimini di guerra compiuti nei Territori occupati. Le origini della ICC sono da far risalire al periodo della seconda guerra mondiale, quando vennero istituiti i primi tribunali internazionali, a partire da quello di Norimberga sede del processo ai gerarchi nazisti responsabili della Shoah. Il paradosso sta proprio qui, ricorda Netanyahu il tribunale “istituito per prevenire il ripetersi delle atrocità naziste, si rivolge oggi contro lo Stato del popolo ebraico”.

Mandati

Per il tribunale dell’Aia i soldati dell’IDF, le forze armate israeliane, protagoniste della lotta contro il terrorismo più sanguinario, potrebbero essere accusati di crimini di guerra per azioni militari dal giugno 2014. Gerusalemme non ha mai ratificato lo statuto dell’ICC, che non è diretta emanazione delle Nazioni Unite, ma agisce in stretta collaborazione con il Palazzo di Vetro. La giudice Bensouda ha detto di aver svolto un “scrupoloso esame preliminare” durato quasi cinque anni e ha promesso un’indagine “indipendente, imparziale e oggettivo, senza timori o favori”. Israele si sta muovendo per proteggere i suoi militari e i suoi cittadini da possibili provvedimenti, poiché l’ICC può emettere mandati di arresto internazionali.

Verità

“Proteggeremo ogni soldato, ogni comandante e ogni cittadino – ha precisato Netanyahu -. Lotteremo per la verità fino a quando questa decisione scandalosa non sarà ribaltata”. Ovviamente, ha rilevato il premier israeliano, “non si sta dicendo una parola contro Iran, Siria e altre dittature che stanno commettendo veri crimini di guerra”. Il ministro della Difesa, Benny Gantz, ha annunciato che verrà fornita completa assistenza legale a chiunque possa essere implicato. Lo stesso Gantz era capo di stato maggiore durante la guerra del 2014 contro Hamas e altri gruppi terroristici palestinesi nella Striscia di Gaza. Riguardo a possibili problemi per mandati di arresto o a limitazioni nella libertà personale di viaggio, Gantz ha detto a Reuters: “Non ho mai avuto paura di attraversare le linee nemiche. Continuerò a stare dovunque dovrò essere”.

Alessandro Cavaglià
Alessandro Cavaglià
Giornalista parlamentare, classe 1956. Già vice caporedattore AGI, responsabile pro tempore delle redazioni Politico-parlamentare, Interni-Cronaca e della Rete speciale per Medio Oriente e Africa. Ha lavorato ad AdnKronos e collaborato con La Stampa e Il Mondo. Laureato in Lettere-Storia moderna all'Università La Sapienza di Roma

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