La verde Irlanda, l’isola affascinante per le sue storie di fate e folletti come il taccagno Leprecauno o la banshee ‘la donna della morte’, è anche la patria dell’ospitalità. Paese orgoglioso del calore della sua gente e dei suoi pub. Lo slogan nazionale “Céad Míle Fáilte”, che letteralmente significa “centomila saluti”, ricorda a tutti gli abitanti dell’isola che milioni di visitatori vengono ospitati ogni anno negli stabilimenti di birra e nei pub per gustare la classica ‘pinta al giorno’. Ma la terza ondata di Covid e il prolungato lockdown hanno messo in ginocchio l’intero settore dei pub. Certo ogni locale ha location e clientela differenti, ma una cosa è certa la crisi ha colpito tutti e, soprattutto, i birrifici artigianali. “C’è un discreto livello di disperazione riguardo alla nostra posizione oggi”, dichiara alla CNN Donall O’Keeffe. Il CEO della Licensed Vintners Association, l’importante associazione di categoria che ha rappresentato i pub di Dublino da oltre due secoli, aggiunge: “È una situazione spaventosa, che non avremmo potuto prevedere il 15 marzo dello scorso anno”.
San Patrizio
Come da noi, quasi un anno fa i pub hanno subito le prime chiusure. Il governo irlandese dell’allora primo ministro, Leo Varadkar, emise un’apposita direttiva proprio quando mancavano solo due giorni ai festeggiamenti per il giorno di San Patrizio. Il patrono d’Irlanda, festeggiato anche da tutte le comunità irlandesi sparse nel mondo. Una mossa senza precedenti, sostenuta però sia dalla Licensed Vintners Association che dalla Vintners Federation of Ireland, altra importante associazione del settore dei pub. I casi Covid si stavano intensificando e era necessario mettere in atto misure di distanziamento sociale.
Variante inglese
Dodici mesi dopo, con l’Irlanda nel bel mezzo del terza ondata e di un nuovo lockdown, il settore dell’ospitalità è devastato. E al momento non si sa quando i pub potranno riaprire i battenti. È prevista dal governo una riapertura graduale per la prossima estate, ma nulla è scolpito nella pietra. La carica di contagio del coronavirus in Irlanda rimane elevata, in particolare dopo l’arrivo della variante inglese a inizio 2021. “È davvero molto stressante che undici mesi dopo, non sappiamo quando ci consentiranno di riaprire e a quali condizioni”, ha detto O’Keeffe a CNN Travel. “Chiaramente seguiremo i consigli di salute pubblica. Non chiediamo una data specifica, ma vorremmo almeno sapere le prospettive”.
Consumatori
Non è solo il lockdown a mettere in pericolo i pub storici irlandesi. Secondo gli esperti del settore, la pandemia cambierà radicalmente il comportamento dei consumatori. E verosimilmente lascerà il settore dei pub in pessime condizioni anche quando tornerà la normalità. Molte persone in lacrime davanti ai pub chiusi non torneranno ad essere clienti abituali. Prevale una tendenza salutista e in tanti si sono resi conto di poter fare a meno di certe ‘abitudini’. E se in vista non c’è il ritorno ai numeri pre-pandemici, la prospettiva per molti pub storici è chiudere per sempre.