Il secondo emendamento sancisce il diritto di tutti a possedere armi. Un cambio di passo è atteso da molti anni negli USA, dove repubblicani e democratici ancora non riescono a mettersi d’accordo
La strage di lunedì notte a Boulder in Colorado a opera di un giovane di 21 anni, armato di un fucile d’assalto AR 45, mette in luce nuovamente il problema dell’acquisto libero di armi negli USA. Dieci i morti questa volta. Furono 12 a Columbine e ad Aurora, le due stragi più sanguinose della recente storia del Colorado. In20righe.it ha intervistato un professore dell’Università di Boulder che ha inteso mantenere l’anonimato: “Le leggi sulle armi cambiano da Stato a Stato. E la gente qui è divisa tra coloro che sono pro e quelli che sono contrari al secondo emendamento della Costituzione”. Secondo il prof: “La vera e unica soluzione che può conciliare le due parti, è mantenere il secondo emendamento ma imporre a ciascuno un serio screening prima di possederne una”. Ovvero non vendere più armi senza che il compratore esibisca un regolare porto d’armi, con il corredo di adeguati test tecnico e psicologico. “Io ho comprato una pistola per difendermi dai coyote nelle mie escursioni. Ma ho fatto un corso con un professionista e poi ho fatto domanda ufficiale allo sceriffo di zona, che ha fatto controllare la fedina penale all’FBI. La pistola è sempre chiusa in una cassetta di sicurezza, che si apre solo con la mia impronta digitale”. Il professore vive con moglie e tre figli e la pistola non può e non deve essere accessibile a nessun altro.
Montagne Rocciose
Perché ancora una strage in Colorado? Il fatto è che la legislazione è più libera in questo Stato rispetto a quello di New York. Nello Stato occidentale a ridosso delle Montagne Rocciose, si può acquistare una pistola o un fucile da caccia o persino un’arma d’assalto, senza avere necessariamente una licenza. E così il ventunenne Ahmad Alissa è riuscito ad uccidere in un attimo 10 persone in fila al supermercato. Incluso un poliziotto di 51 anni che aveva cercato di fermarlo. L’agente Eric Talley veterano del dipartimento di polizia di Boulder, era padre di 7 figli e stava cercando un lavoro più tranquillo. Per un caso del destino proprio oggi al Senato di Washington è in corso un’audizione sul controllo delle armi. Una questione infinta, che repubblicani e democratici si rimpallano dall’inizio della loro storia politica.
Cultura
Anche una donna decisa e progressista come la vicepresidente USA, Kamala Harris, interpellata dai giornalisti ha preferito non rispondere a una domanda sulla regolamentazione delle armi. Invece interviene da questa parte dell’Oceano l’ex ministra di Italia viva, Teresa Bellanova. “Quello delle armi in America – scrive sulla sua pagina Facebook – è un vero e proprio dramma sociale”. Ma “non potrà essere affrontato, finché non si affermerà l’idea che per avere più sicurezza non servono più armi ma più cultura, più tutela sociale, più welfare, un sistema giudiziario più efficace ed equo”.