Il mondo della ristorazione chiede al governo una via d’uscita dalla crisi Covid. Oltre alle proteste, cavalcate purtroppo anche con la violenza da chi vuole giocare sulla pelle di imprenditori e lavoratori, emergono precise proposte. CNA, Confartigianato e Casartigiani, che rappresentano le imprese artigiane del settore, chiedono di “riaprire in sicurezza le attività di ristorazione, con l’allungamento degli orari”. Secondo le tre Confederazioni: “L’evidenza epidemiologica mostra che bar e ristoranti e il resto delle attività di ristorazione non alimentano la diffusione dei contagi, ma sono tra le più penalizzate tra aperture ad intermittenza e ristori largamente insufficienti”.
Posti di lavoro
Quello della ristorazione è un comparto che esprime “4 milioni di posti di lavoro” ed è punto di riferimento decisivo anche per l’intera filiera agroalimentare. “Anche un solo mese di chiusura determina un consistente calo dell’attività, mettendo a rischio la sopravvivenza di molte imprese”. Secondo CNA, Confartigianato e Casartigiani “con l’accelerazione della campagna vaccinale”, la richiesta al governo è “di consentire alle attività di ristorazione nelle zone gialle di riprendere l’attività anche durante le ore serali”, con regole rigorose “per garantire la sicurezza”. Le imprese artigiane del settore – ristoranti, bar, gelaterie, pasticcerie – hanno sperimentato un modello virtuoso, che ha dimostrato di essere pienamente efficace. Le attività sono state adeguate ai protocolli di sicurezza con distanziamento dei posti, limitazione degli accessi e registrazione dei clienti.
Draghi
Le tre confederazioni chiedono al governo, con un documento inviato al presidente del Consiglio, Mario Draghi, di “prolungare l’esercizio delle attività di ristorazione fino alle ore 23, prevedendo il vincolo di consumo al tavolo e l’accesso al locale entro le ore 21”. E ancora, l’obbligo di prenotazione attraverso cui fornire una serie di informazioni tra le quali le generalità di chi la effettua, il numero delle persone e lo stato di convivenza.
Eventi
CNA, Confartigianato e Casartigiani ritengono poi urgente avviare un confronto rapido con il governo anche per far ripartire in sicurezza il comparto eventi. Attraverso la rapida definizione di “una road map” per una realtà che, altrimenti, “rischia di veder andare in fumo quasi due anni di fatturato”. La proposta prevede in una prima fase che l’apertura riguardi solo le cerimonie civili e religiose. Si propone di “informare le autorità competenti almeno 7 giorni prima della cerimonia”. Predisporre “un elenco degli invitati, assicurare il distanziamento di almeno un metro e mezzo e il divieto dell’attività di ballo”.