Il popolo britannico è in lutto nazionale dopo la morte del Principe Filippo. Ma il dilemma è cosa accadrà alla monarchia alla scomparsa della regina Elisabetta II
Da uno sguardo da lontano ai media britannici dopo la morte di Filippo, amato consorte della regina Elisabetta II, si potrebbe pensare che tutto il popolo del Regno sia in lutto. Ma non è proprio così, fa notare in un’indagine il giornalista della CNN, Luke McGee. La realtà è più sfumata di quello che fanno credere i tabloid inglesi. Pare infatti che la BBC abbia ricevuto un significativo numero di proteste per la copertura televisiva data alla morte del Duca di Edimburgo. Non su uno, ma bensì su due canali e diverse stazioni radiofoniche. Cancellate nel contempo trasmissioni di grande audience, come il programma di cucina Masterchef e la soap opera “EastEnders”. Ma alla fine il pensiero di tutti va alla successione della regina Elisabetta, mai vista così fragile come ora, quando ha perso colui che è stato per 70 anni la sua forza.
Popolarità
In situazioni come queste, commenta la CNN, la BBC si ritrova tra l’incudine e il martello. Le notizie salienti sulla famiglia reale non si derogano. Ma non tutto il pubblico è d’accordo. Del resto sono passati 70 anni da quando proprio il principe fece trasmettere in televisione l’incoronazione della regina consentendo all’intera nazione di condividere un momento così importante. Era lui che manteneva l’interesse della nazione sulla regina Elisabetta e le sue mosse politiche. La monarchia è sempre molto popolare, ma oggi la gente è alla ricerca dei sentimenti personali più che delle manifestazioni pubbliche. E nonostante gli sforzi della famiglia reale per essere più accessibile, più aperta, è possibile che il pubblico voglia ancora di più. Non è un caso che dopo sua maestà la regina le figure più popolari del Regno siano William e Kate. A seguire ancora Harry e Meghan. I più giovani sono i più amati, saltando una generazione. Quella di Carlo. L’erede al trono.
Successione
Gli anni d’oro di questo ‘tag team’ intergenerazionale sono stati senza dubbio i primi anni 2010, quando il matrimonio di William e Kate è stato celebrato con festeggiamenti popolari per le strade. Poi c’è stato il Giubileo di Diamante della regina nel 2012. Ma la morte di Filippo ha posto per la prima volta la questione della successione. Delicate questioni costituzionali verranno poste quando la regina non sarà più tra noi. “La morte di Filippo è davvero l’inizio della fine di un’era. Ci ricorda che la Regina è una persona, non solo un’istituzione”, ha detto Catherine Haddon, costituzionalista presso l’Institute for Government. “L’ironia è che i parenti più giovani di sua maestà finora si sono espressi in pubblico con le proprie personalità, ma non è chiaro quanto saranno adatti al ruolo che dovranno ricoprire”.
Carlo
Colui per il quale tutto questo è più evidente, è il principe Carlo. Primo nella linea di successione al trono. Secondo alcuni è stato troppo tempo in ‘sala d’attesa’. È diventato più popolare da quando si è espresso come strenuo sostenitore della lotta al cambiamento climatico. Ma è stato odiato dal popolo per il divorzio da Diana. La regina Elisabetta II è salita al trono quando aveva solo 25 anni, dopo la morte prematura del padre. Carlo, invece, è rimasto intrappolato tra due mondi. Ora è addirittura nonno e non è nemmeno ritenuto affidabile a livello politico internazionale come la regina. Non sarà mai la ripetizione della leadership di sua maestà. Il pubblico britannico invece è molto più vicino a William e Kate. Tanto che innumerevoli sondaggi di opinione mostrano la preferenza per un salto di generazione. E mandare sul trono direttamente William, al posto del padre. Ma è altamente improbabile che ciò possa accadere. Carlo ha compiuto i 72 anni. Facendo due conti se la regina vivesse tanto quanto sua madre, Carlo salirebbe al trono a 79 anni. E se Carlo raggiungesse l’età di suo padre, William non diventerebbe re prima del 2048. In questo lasso di tempo il sentimento del pubblico nei confronti della monarchia potrebbe cambiare di nuovo drasticamente. Soprattutto se la popolarità di Carlo non dovesse aumentare dopo essere diventato re. È un bel dilemma.