Nel giorno in cui l’Italia riapre (parzialmente), diminuiscono i nuovi contagi da coronavirus ma aumenta il numero delle vittime. In due terzi del paese, a sei mesi dall’ultima volta, si torna a cenare fuori anche se soltanto all’aperto.
Nelle regioni in giallo, al nord, al centro e al centrosud, ripartono bar e ristoranti. Tavolini all’aperto un pò ovunque. Il sud colorato di arancione deve aspettare il suo turno, almeno fino a metà maggio quando ci sarà un check in base ai nuovi dati. La Sardegna è bloccata sul rosso. A Roma e nel Lazio ha riaperto l’88% degli esercizi di ristorazione con la previsione di arrivare al 95% nel week end. I trasporti nelle città in giallo hanno retto, per ora. C’è qualche preoccupazione per gli assembramenti che potrebbero verificarsi in serata. Sotto stretto controllo i luoghi della movida, anche se le avvisaglie di ieri non lasciano troppo spazio alla speranza che la parziale riapertura di oggi non venga interpretata irresponsabilmente come un ‘libera tutti’. Resta comunque in vigore il coprifuoco dalle 22, tra le polemiche politiche.
Sempre da oggi si potrà ricominciare a viaggiare liberamente tra regioni gialle per qualsiasi motivo, turismo compreso: era vietato da prima di Natale. Per spostarsi da quelle gialle verso le arancioni o rosse servono l’autocertificazione per comprovati motivi o il certificato vaccinale.
I dati sulla pandemia forniti dal ministero della Salute: nelle ultime 24 ore sono stati registrati 8.444 nuovi casi di positività al test del coronavirus, contro i 13.158 di ieri. Sono state 301 invece le vittime (ieri 217) con un totale di morti dall’inizio della pandemia, nel febbraio 2020, che ha raggiunto quota 120.000 (per la precisione 119.539). I tamponi effettuati nelle ultime 24 ore sono stati 145.819, ieri 239.482. Il tasso di positività è risultato del 5,8% (+0,3% rispetto a ieri). In calo rispetto a ieri il numero dei pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva (-13).