Soffia dall’Est Europa un vento sovranista ribaldo. In parte contagia anche il mondo della destra italiana e cavalca i più stridenti sentimenti anti-europei, i timori gonfiati ad arte dalle fake news, fino alla macchia orribile dell’antisemitismo. A polacchi e ungheresi, si aggiunge la Slovenia, che fino a dicembre ha la presidenza di turno dell’Unione Europea. Il sedicente Partito democratico sloveno, del primo ministro Janez Jansa, è in realtà un partito di estrema destra. Ma gioca, come ha fatto a lungo Orban, sull’ambiguità di far parte del Partito Popolare Europeo.
Parlamento
Nei giorni scorsi Jansa ha rifiutato di incontrare una delegazione del Parlamento europeo, giunta a Lubiana per fare luce sul rispetto dello stato di diritto e della libertà di stampa nel paese dell’Europa centrale al confine dell’Italia. Anzi, con la scelta marcatamente trumpiana di un tweet, Jansa ha attaccato la delegazione dell’UE e paventato apertamente una cospirazione da parte della della lobby ebraica internazionale. Senza mezzi termini il premier sloveno ha accusato i parlamentari europei di essere “pupazzi di Soros”. E l’avere successivamente cancellato l’improvvido ‘cinguettio’, ha reso la sua azione se possibile ancora più maldestra.
Soros
George Soros, il miliardario filantropo di origine ungherese, sopravvissuto all’Olocausto, è oggetto di svariate teorie del complotto antisemite, in particolare da parte di governi nazionalisti, come quelli di Budapest e Varsavia, ma ha anche acceso le lugubri fantasie di estremisti nostrani. Jansa ha poi cercato sollevare fumo, accusato la delegazione dell’UE di essere prevenuta nel suo esame degli affari della Slovenia. Per dirla in termini semplici, ha cercato di buttare tutto in caciara affermando: “Quante volte avete visitato un cancelliere tedesco, un premier olandese o un presidente francese?”.
Gusto
Secca e precisa la reazione del presidente del Parlamento di Strasburgo, David Sassoli: “Chiediamo urgentemente a Jansa di cessare le provocazioni contro i membri del Parlamento europeo. Gli attacchi contro di loro sono anche attacchi ai cittadini europei. Una collaborazione costruttiva con la presidenza di turno del Consiglio UE, non può che basarsi sulla fiducia e sul rispetto reciproci”. Altrettanto severo il primo ministro olandese, Mark Rutte, il cui governo ha contattato l’ambasciata slovena. Tre dei componenti della delegazione europea erano olandesi. Rutte parla di un tweet “privo di gusto” nei confronti degli europarlamentari. “Lo condanno con la massima fermezza. Abbiamo appena trasmesso lo stesso sentimento all’ambasciatore sloveno all’Aia”.