L’ex-presidente del Senato Marcello Pera, l’ex-ministro ed ex-sindaco di Milano Letizia Moratti, il magistrato ed ex-procuratore aggiunto di Venezia Carlo Nordio: questa la ‘rosa’ dei candidati al Quirinale per il centrodestra.
I tre nomi sono stati presentati alla stampa da Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani mentre nell’aula di Montecitorio cominciava il secondo scrutinio per l’elezione del presidente della Repubblica, destinato ad essere un replay di ieri. La rosa è stata offerta alla valutazione del centrosinistra, con la speranza che l’altro schieramento valuti i candidati sulla base del merito e dei curricula e non in base all’area politico-culturale da cui i tre provengono.
“Non sono nomi di bandiera, non fanno parte di giochi o giochetti. Nessuno ha la tessera di un partito. Vogliamo chiudere in fretta” hanno precisato i tre leader che hanno anche spiegato perchè nè la Casellati, presidente del Senato, nè Tajani siano stati inseriti nella rosa: la prima perchè si è voluto tutelarla come seconda carica dello stato, Tajani perchè, pur avendo un cursus honorum a prova di bomba, è coordinatore di un partito, Forza Italia, e quindi fortemente connotato politicamente. Dalla rosa è saltato il nome di Frattini, pure dato quasi per certo alla vigilia, ma nel corso dell’incontro con la stampa non ne è stata spiegata la motivazione. Idem per il nome di Pierferdinando Casini, non proposto. Un aspetto che Salvini, Tajani e Meloni hanno voluto sottolineare è stato quello della “compattezza” del centrodestra che nella formulazione della rosa si è presentato assolutamente “unito”.
Una prima risposta il centrodestra l’ha avuta subito da un commento del segretario dem Enrico Letta. Prima di partecipare al vertice dei centrosinistra con Conte e Speranza, Letta ha parlato di “nomi sicuramente di qualità” e di una valutazione che avverrà “senza pregiudizi”. Oltre alla valutazione sui nomi del centrodestra il vertice Letta-Conte-Speranza dovrebbe a sua volta partorire una rosa.