Zelensky vuole una nuova Norimberga per Putin, accusandolo di crimini di guerra, e chiede all’Onu un processo come quello per i nazisti dopo la Seconda guerra mondiale.
Ma dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, bloccato dal veto di Mosca – anche questo nel mirino di Zelensky – non sono arrivate condanne dell’invasione russa dell’Ucraina se non quelle, scontate, dai paesi occidentali. Cina e India sono rimaste nell’ambiguità anche se Pechino sembra aver fatto un passetto in avanti con la richiesta di una “indagine indipendente” sugli orrori di Busha.
Nella riunione alle Nazioni Unite c’è stato un rimpallo di responsabilità al massimo livello tra Kiev e Mosca sulle atrocità nei confronti dei civili compiute nelle città a nord di Kiev abbandonate dalle truppe russe, non solo a Busha ma anche a Borodyanka dove ci sarebbero più vittime. Il presidente ucraino ha parlato di azioni terroristiche dei russi accusando Mosca di “distruggere sistematicamente ogni diversità etnica e religiosa”. “Alcune delle vittime – ha detto – sono state fucilate per le strade, altri sono stati gettati nei pozzi. Cittadini inermi sono stati uccisi nei loro appartamenti, le loro case fatte saltare in aria dalle granate. Molti sono stati schiacciati dai carri armati mentre erano nelle loro auto in mezzo alla strada solo per il loro piacere”.
L’ambasciatore russo all’Onu ha contestato tutte le accuse formulate da Zelensky sostenendo che quelle atrocità sono soltanto messe in scena orchestrate dagli ucraini ad uso e consumo dei media occidentali (da Mosca gli ha fatto eco Lavrov: “Fake news per sabotare i colloqui di pace”) e che fino a quando l’esercito russo è rimasto a Busha, cioè il 30 marzo, a nessun civile è stato torto un capello. “Durante la presenza dell’esercito russo a Bucha, nessun civile è rimasto ferito” ha specificato il rappresentante permanente russo, Vasily Nebenzya anche se le foto satellitari pubblicate dal NY Times e molte testimonianze dicono che quei cadaveri erano in strada da una settimana, durante l’occupazione russa.
Nel suo intervento collegato in video il presidente ucraino ha detto che la Russia è il paese aggressore e che dovrebbe essere allontanata dal Consiglio di sicurezza. Ha criticato l’immobilismo delle Nazioni Unite e il voto all’unanimità nel consiglio di sicurezza sostenendo che è il momento di trasformare le Nazioni Unite: “Propongo di farlo con una conferenza globale qui, in una Kiev pacificata”. L’ultimo affondo è stato questo: “Dove è il consiglio di sicurezza? Dove è la pace? Dove sono le garanzie che le Nazioni Unite devono assicurare? Bisogna fermare gli aggressori, evidentemente ora il mondo vede ciò che l’esercito russo ha fatto a Bucha ma deve ancora vedere quanto ha fatto in altre città del nostro paese”.