Una giornalista di Al Jazeera è morta nel corso di uno scontro a fuoco a Jenin in Cisgiordania. Shireen Abu Akleh, 51 anni, doppio passaporto palestinese e americano, era una veterana del conflitto nell’area. Le circostanze in cui la reporter è stata colpita dovranno essere chiarite. Per l’emittente del Qatar la giornalista è stata vittima deliberata del fuoco dei soldati israeliani. Il ministero della Salute palestinese ha detto che la reporter è stata colpita alla testa. Portata in ospedale in condizioni critiche, è stata successivamente dichiarata morta.
Armati
Un altro giornalista palestinese, il produttore di Al Jazeera Ali Samoudi, è stato colpito alla schiena ed è in condizioni stabili. Il primo ministro israeliano, Naftali Bennett, in una dichiarazione ha rilevato: “Secondo le informazioni che abbiamo raccolto, sembra probabile che palestinesi armati siano responsabili della sfortunata morte della giornalista”. Secondo l’IDF, l’esercito israeliano, la reporter potrebbe essere stata raggiunta dai colpi sparati da elementi palestinesi. Il capo di stato maggiore dell’IDF, Aviv Kochavi, ha affermato che i militari stanno avviando un’indagine sugli eventi. Le forze di sicurezza israeliane avevano in corso una operazione antiterrorismo in un campo profughi di Jenin. Proprio da dove erano partiti alcuni dei terroristi palestinesi coinvolti nella tragica spirale di sangue che ha investito nelle ultime settimane lo Stato ebraico, causando 19 morti.
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Il ministro degli Esteri israeliano, Yair Lapid, ha affermato che Israele “ha offerto ai palestinesi di svolgere un’indagine congiunta sulla triste morte” di Abu Akleh. Offerta finora rifiutata. La giornalista, esperta e abituata a muoversi in uno scenario a rischio come quello della Cisgiordania, indossava un giubbotto antiproiettile chiaramente contrassegnato con la parola “Stampa” e un casco. “I giornalisti – ha rimarcato Lapid – devono essere protetti nelle zone di conflitto e tutti abbiamo la responsabilità di arrivare alla verità”. L’ambasciatore degli Stati Uniti a Gerusalemme, Tim Nides, ha confermato che Abu Akleh era cittadina statunitense, e ha chiesto “un’indagine approfondita sulle circostanze della sua morte”.
Volto
Il presidente palestinese Mahmoud Abbasha ritene il governo israeliano pienamente responsabile di quella che ha definito una “esecuzione”. Shireen Abu Akleh era un volto noto, sugli schermi di Al Jazeera dal 1997. Molto conosciuta e ammirata, sia dal pubblico televisivo palestinese sia dai colleghi. Il corpo di Shireen è stato portato per le strade di Jenin, avvolto in una bandiera palestinese. Il Qatar ha affermato di considerare l’uccisione della giornalista un “crimine efferato e una flagrante violazione del diritto internazionale umanitario e della libertà dei media”.