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lunedì, 5 Giugno 2023

Anime bipolari del M5S, Conte (ma esiste?) e Di Maio alla resa finale

E’ una strana storia quella del M5S, unica nel panorma politico e non solo italiano. Il movimento che aveva sbancato tutti, e sbalordito, nelle urime elezioni, e che tutt’ora ha il maggior numero di eletti in Parlamento, si tova ina crisi gravissima. Quasi scomparso nell’ultima tornata elettore delle amministrative ed ora sul punto di un scissione, che di fatto già si sta verificando. L’analisi potrebbe essere lunga ma anche molto breve . Il movimento che si era proposto contro tutti, pronto ad aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno, e’ stato l’unico a rimanere aggrappato alle poltrone in questa tribolata legislatura, alleato di tutti, prima della Lega, poi del Pd ed infine nella larga colizione, che nulla ha a che vedere con la Grande colaizione tedesca, dove i patti si rispettano. Ora arriva la guerra a dividerli, e la lotta e’’ sempre la stessa da inizio legislatura tra governisti e movimentist. Solo con un cmbuo di attori, entrambi bipolari.

CONTE. Che il giornalista Sansonetti si domnda sempre sorridendo se esista davvero. E la sua ironica eisposta e’ no. Pel sua inconsistenza politica. Da avvocto del popolo e’ passato a capopopolo, ma forse fuori tempo mssimo, Con dentro un livore irrefrenabile dopo avere fatto per due volte il premier, per la cacciata da palazzo Chigi. Ma e’ lo stesso signore che ha partecipato, orgoglioso, ai vertici tra i grandi d’Europa, sempre a favore si telecmere e fotografi, che ha alzato le spese militari e scambiato piaceri con l’America di Trump, tanto da venirne pubblicamente ringraziato, con quel nomignolo di Giuseppi, che si sta portando appresso? Forse nella su immensa, scarsamente supportata ambizione di esistere politicamente, sta per fare la mossa della disperzione personale, altro che spirito ideale. Se come pare martedi proporrà ai suoi di non votare il rinnovo dell’invio di armi a Kiev, ed anzi presenterà una sua risoluzione che impegna il governo a ”non procedere, stante l’attuale quadro bellico in atto, ad ulteriori invii di armamenti che metterebbero a serio rischio una de-escalation del conflitto pregiudicando un’azione diplomatica”, non passerà alla storia come salvatore dell’Italia e dell sua economia, ma di cio’ che rimane della credibilità grillina.

DI MAIO. Anche lui bipolare. Per carita’ si sta comportando come e meglio di qualsiasi Dc lo abbia preceduto, senza irritare mai gli alleati. Un moderno Andreotti e molto più giovane. Peccato che sia stato eletto, e ne sia stato anche il capo per un lungo periodo, con un movimento che era, e sembra essere ancora, in piena contestazione dell’intero sistema, compreso quello internazionale. E’ vero che e’ stato messo alla Farnesina da Draghi, con l’avvallo di Mattarella, ma e’ anche vero che la politica estera soprattutto in caso di crisi, rappresenta l’essenza stessa di un governo. Non poteva che adattarsi o mollare.

GOVERNO. Le possibilità di crisi sono minime, quasi nulle. Alla fine si troverà una soluzione procedurale, più o meno pasticciata, per superare l’ostacolo. O comunque la maggioranza dei grillini non voteranno per andare a casa. Ma il loro destino sembra segnato e ridotto, almeno per ora, alla sopravvivenza.

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