Matteo Renzi a caccia di voti a Roma, città dell’exploit alle amministrative del suo compagno di viaggio ‘terzopolista’, Carlo Calenda, per le elezioni del 25 settembre. Italia Viva lancia lo slogan: “Renew Roma, renew Europe”. In un evento presso l’Auditorium Conciliazione si è tenuto l’incontro elettorale, il cui titolo si rifà al gruppo parlamentare europeo, di cui fanno parte sia Italia Viva, che Azione. Oltre a Renzi, presenti sul palco anche la ministra Elena Bonetti, i parlamentari Iv Maria Elena Boschi, Roberto Giachetti, Luciano Nobili, Raffaella Paita e Annamaria Parente. La consigliera regionale Marietta Tidei e i consiglieri eletti in Campidoglio, Valerio Casini e Francesca Leoncini.
Draghi
Il senso dell’incontro, a cui hanno partecipato iscritti e simpatizzanti del partito di Matteo Renzi, lo ha indicato in apertura, il deputato Luciano Nobili. A 10 giorni dal voto, era necessario un incontro faccia a faccia tra i candidati del partito nella Regione Lazio e i loro elettori. “Noi abbiamo le carte in regola” – dice Nobili – “il nostro passato si chiama jobs act, 80 euro (e non reddito di cittadinanza), sblocco dei cantieri, unioni civili e familiari e il coraggio di mandare a casa Giuseppe Conte, per portare Draghi al governo”. Siamo di fronte a due avversari – Giorgia Meloni e Enrico Letta – che sembrano diversi, ma alla fine sono uguali. “Il terzo polo è la scelta di riportare Draghi a guidare il Paese. Ci sono solo due esiti possibili il 25 settembre: o al governo sale la Meloni e allora, non tornerà il fascismo, ma ci sarà uno tsunami economico terrificante. Oppure noi riporteremo Draghi a Palazzo Chigi”.
Donne
Porta un affondo verso Giorgia Meloni, la capolista di Iv nel Lazio, Maria Elena Boschi. “Sono donna e ci sono tante donne brave e capaci in politica. Se Giorgia Meloni diventasse presidente del Consiglio sarebbe sicuramente una novità straordinaria per l’Italia. Ma, come diceva l’ex segretario di Stato USA, Madeleine Albright, c’è un inferno speciale per le donne che non aiutano le donne. E Giorgia Meloni non fa gli interessi delle italiane e degli italiani”. “Sento la responsabilità di essere la capolista nel Lazio, di votare da cittadina romana per la prima volta – scandisce Boschi -. Nella città dove l’amministrazione Raggi ha fatto danni incalcolabili. E tuttavia, l’amministrazione attuale a guida Pd non ha saputo fare molto di meglio per ridare a Roma la dignità di una capitale internazionale. Dalla Raggi a Gualtieri non è cambiato niente”. Basta farsi un giro in centro, senza nemmeno scomodarsi a passare per le periferie. Sporcizia, indigenti che dormono in strada, anche intorno al Vaticano. Lavori in corso senza soluzione di continuità, ingorghi infiniti. “Noi – prosegue Boschi – siamo l’Italia che dice sì. Come dicemmo sì nel 2016 al referendum per riforme che erano necessarie e che si dovranno fare. Oggi diciamo sì al termovalorizzatore”.
Conoscenza e sicurezza
Matteo Renzi non ha dubbi: l’obiettivo di Italia Viva e Azione è di arrivare nel Lazio in doppia cifra. In questa campagna elettorale “il dibattito politico è terra terra. Invece, noi diciamo che la politica ha un valore. Che il voto ha un senso. Noi dobbiamo sviluppare l’economia della conoscenza in Italia. Le nostre università nei prossimi 25 anni devono sperimentare cose che ancora non esistono. Dobbiamo far crescere in Italia la cultura dell’innovazione. Noi stiamo facendo una campagna elettorale diversa”. Sulla sicurezza la ricetta è opposta a quella della destra: “Mettiamo pure l’esercito nelle stazioni e Più luci nelle città. Ma per ogni presidio in più, costruiamo un campo da calcetto. Per ogni caserma, apriamo una nuova scuola”.
Sanità
Renzi riapre poi la pagina del MES. Per rilanciare e riqualificare la sanità “vogliamo quei soldi. Sono due anni che lo diciamo. Noi vogliamo i 37 miliardi messi a disposizione dall’Unione europea per la sanità pubblica, prima che Bruxelles chiuda i rubinetti. Perché questa pandemia non sarà l’ultima. Nei prossimi 20 anni ci confronteremo con la pandemia della resistenza agli antibiotici. Dobbiamo prevenire, altrimenti si rincorre”. Il bravo politico, ricorda Renzi ai giovani presenti numerosi in sala, “non è quello che risolve il problema, ma colui che fa in modo che il problema non si crei”. E Meloni? “Se dovesse diventare presidente del Consiglio – avverte Renzi – noi faremo opposizione. Una opposizione civile, con gli emendamenti. Aspettando che il tempo passi…”.