Il caso della corruzione per ottenere non si capisce cosa, è probabilmente a una svolta. Il presunto capo della rete criminale coinvolta nello scandalo al Parlamento europeo, ha deciso di collaborare con la giustizia del Belgio, in cambio di uno sconto di pena. L’ex europarlamentare della sinistra, Antonio Panzeri, vuoterà il sacco sulle tangenti dal Qatar e dal Marocco in cambio di fantomatiche influenze sull’Europarlamento.
Valige
Influenze che sembrano aver portato valige di euro alla ‘cricca’, senza però che si capisca bene quali vantaggi reali abbiano recato ai prodighi, ma assai poco astuti corruttori di Doha e di Rabat. Per evitare di fare la figura internazionale dei fessi, Qatar e Marocco hanno comunque strenuamente negato ogni coinvolgimento. La polizia belga ha sequestrato circa 1,5 milioni di euro in contanti durante una serie di irruzioni presso i domicili dei sospettati. L’avvocato di Panzeri, Marc Uyttendaele, ha dichiarato che l’ex eurodeputato ha ammesso la sua “responsabilità penale”, dichiarandosi disposto a “raccontare tutto ciò che sa sul caso”. Nelle indagini sono stati coinvolti anche la moglie e la figlia di Panzieri e tra gli altri l’eurodeputata greca, Eva Kaili, privata del suo ruolo di vicepresidente del Parlamento. Il patteggiamento prevederebbe un anno di carcere per Panzeri e la confisca di beni per 1 milione di euro.
Sconosciute
Fonti giudiziarie belghe parlano di riferimenti a persone finora “sconosciute” all’indagine, il che fa supporre nuovi coinvolgimenti sulla base delle rivelazioni di Panzeri. Al momento i pubblici ministeri belgi hanno chiesto la revoca dell’immunità per altri due eurodeputati socialisti, il belga Marc Tarabella e l’italiano Andrea Cozzolino. I difensori di entrambi i deputati negano il loro ruolo nello scandalo, ma Commissione affari legali del PE sta vagliando la soppressione dell’immunità. Intanto la Guardia di Finanza di Milano ha arrestato, su mandato di arresto europeo emesso dai magistrati belgi, la commercialista della famiglia Panzeri, accusata di associazione per delinquere, corruzione e riciclaggio.