Viviamo sempre più uno scenario da Grande Fratello. Big Data è in continua crescita e i metadati ci stanno cambiando la vita. Nella attuale fase di ‘data driven economy’, segnala Angelo Deiana presidente di Confassociazioni, il “tema centrale è quello del governo dei dati, il vero oro del futuro. È arrivata l’era della due diligence sugli algoritmi”. Esistono “ancora molti territori inesplorati da comprendere e regolamentare”. In un articolo, pubblicato sulla rivista Private, sottolinea: “Sarà necessario un intervento del regolatore, finalizzato a rendere note le modalità di funzionamento degli algoritmi, per adattarli ai meccanismi di controllo e agli standard legali e normativi”.
Business
L’uso dei dati è ormai centrale nelle strategie e nella gestione del business, così come nello sviluppo di nuovi prodotti e servizi. I Big Data provengono dalla multimedialità sempre più spinta della nostra società, che caratterizza praticamente ogni aspetto della vita, dal lavoro ai momenti di svago e di intrattenimento. I dati vengono raccolti attraverso i social media e nel quotidiano incrocio con i processi di gestione delle relazioni clienti/aziende (customer relationship management, CRM). Tutte quelle comunicazioni che scorrono quando si striscia una carta fedeltà alla cassa del supermercato oppure ci si collega a un sito web. O si ricevono una mail o la telefonata di un call center. Le aziende estraggono valore dai dati, per capire trend, fare previsioni e prendere decisioni.
Equilibri
Proprio per questo, nota Deiana, “un rapporto equo tra mercato, innovazione e impatti della regolamentazione si muove su crinali di equilibri difficili da perseguire e raggiungere. Una maggiore trasparenza sui mercati online può generare effetti sia positivi che negativi. Da un lato permette ai consumatori di conoscere e comparare con più facilità caratteristiche e prezzi di beni e servizi offerti. Dall’altro lato, però, lo scambio di informazioni tra imprese concorrenti può favorire accordi taciti sui prezzi, verso l’alto e a discapito del consumatore. Si pensi, ad esempio ai voli online o ai costi dei conti correnti digitali”.
Privacy
Tutto ciò senza mai dimenticare i problemi riguardanti la tutela della privacy. Il Financial Stability Board, l’organizzazione internazionale che monitora il sistema finanziario, rileva il presidente di Confassociazioni, “ha messo in evidenza la complessità e l’opacità dei sistemi di Big Data Analysis. Dati errati o procedure sbagliate di profilazione possono portare a risultati scorretti e, talvolta, anche discriminatori. Soprattutto nel settore bancario e assicurativo, con l’individuazione di una serie di clienti indesiderabili, i cosiddetti ‘unbankable'”.
Digitale
Temi analoghi potranno prossimamente toccare, conclude Deiana, addirittura le Banche centrali. “L’euro o il dollaro digitale, pongono temi innovativi in termini di privacy, perché per quanto pseudoanonimizzati, sono in realtà sempre tracciabili. E, dunque, in grado di raccogliere informazioni invasive, favorendo una forte deriva verso il ‘capitalismo di sorveglianza’”.