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lunedì, 5 Giugno 2023

La guerra secondo Lavrov: “Noi in Ucraina come gli Usa in Iraq”

La guerra della Russia contro l’Ucraina? “Come quella scatenata dagli americani in Iraq”. Anche alle Nazioni Unite dove si trova per presiedere oggi e domani i lavori del Consiglio di sicurezza il ministro degli esteri di Mosca Serghei Lavrov ha insistito nella versione di Mosca su cause e metodi dell'”operazione militare speciale” voluta da Vladimir Putin.

Non ha cambiato una virgola rispetto alla narrazione russa sull’aggressione contro Kiev iniziata il 24 febbraio 2022. Anzi, per rispondere al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres che ha accusato il Cremlino di aver violato con quell’invasione la Carta delle Nazioni Unite e il diritto internazionale, Lavrov ha contrapposto alla guerra russa in Ucraina “l’invasione americana dell’Iraq” che – ha detto – “è stata una flagrante violazione della Carta dell’Onu così come quella della Libia e di repubbliche ex-sovietiche”. Un contrattacco per liberarsi dalla scomoda posizione dell’accusato davanti al Palazzo di vetro.

Per questo motivo il capo della diplomazia di Mosca ha chiesto con decisione a Guterres e agli altri membri del Consiglio di sicurezza di “abbandonare i doppi standard”, insistendo nell’attacco agli Usa e ai suoi alleati che – ha sottolineato – “si stanno impegnando a fondo per minare ill multilateralismo anche nella regione dell’Indo-Pacifico”. Quanto ai perchè dell’operazione militare speciale Lavrov, accusando Kiev di introdurre “pratiche naziste”, ha spiegato che essa “serve a sradicare le minacce alla sicurezza” della Russia.

Guterres aveva attaccato Lavrov sostenendo come la guerra portata da Mosca all’Ucraina stesse causando “enormi sofferenze e devastazioni al paese e al popolo” e sottoponendo il sistema multilaterale “alla tensione maggiore dalla creazione dell’Onu”. “Le tensioni tra le grandi potenze sono ai massimi storici e così i rischi di un conflitto mondiale” aveva concluso.

Gianfranco Eminente
Gianfranco Eminente
Cronista prima di tutto. Ha iniziato il praticantato ed è diventato giornalista professionista lavorando per 'Il Giornale d'Italia' nel 1974. E' passato poi all'Agenzia Italia ricoprendo vari incarichi: inviato speciale, capo degli Esteri e del servizio Diplomatico, anche quirinalista e dal 1989, a Montecitorio, redattore capo e responsabile del servizio Politico di questa primaria agenzia di stampa nazionale. Nel 2001 è stato nominato vice-Direttore vicario sempre all'Agi, incarico che ha mantenuto fino al 2009. Giornalista parlamentare.

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