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venerdì, 22 Settembre 2023

Turchia: il ‘sultano’ rivince, ma non facile. Erdogan supera il ballottaggio con il 52%, al potere per altri 5 anni

Recep Tayyip Erdogan resta al timone della Turchia. Il presidente con profili di autocrazia ha vinto il ballottaggio con il 52% sull’avversario Kemal Kilicdaroglu, il “Ghandi turco”. Per la prima volta da anni la competizione a livello nazionale tra il ‘sultano’ e l’opposizione ha visto quest’ultima particolarmente competitiva, dopo aver conquistato negli anni passati i sindaci di Istanbul e Ankara. Erdogan, 69 anni, che ha governato il Paese negli ultimi 20 prima come premier e poi come presidente dal 2014, sarà ora in sella per altri cinque anni.

Autoritario

Nel 2001 Erdogan ha fondato l’AKP (Partito per la giustizia e lo sviluppo), di stampo islamico-conservatore, che al primo turno due settimane fa ha conquistato la maggioranza relativa. Il presidente rieletto si è rivolto ai suoi sostenitori, che festeggiavano la vittoria, parlando dall’alto del bus della campagna elettorale. “La nostra gente ci ha dato fiducia ancora una volta, sarà il secolo della Turchia”, ha detto Erdogan cha ha rimarcato: “L’ unico vincitore oggi è la Turchia. A Dio piacendo, meriteremo la vostra fiducia”. La Turchia è classificata a livello internazionale come un regime autoritario competitivo, dove le elezioni si tengono regolarmente, ma la concorrenza tra i partiti politici non è equa. Soprattutto sul fronte dei media e della comunicazione, senza trascurare l’utilizzo da parte del governo di fondi statali per le campagne politiche e il controllo governativo sugli organi giudiziari e sulla Banca centrale.

Donne

La consultazione si è svolta con sullo sfondo un’inflazione in continuo aumento e il dramma delle devastanti scosse di terremoto del febbraio scorso. I primi a congratularsi con Erdogan sono stati l’uomo forte dell’Ungheria, Viktor Orban, e l’emiro del Qatar, Tamim Bin Hamad. Un segno dei sentimenti che vivono, nonostante tutto, nella società civile turca è emerso nelle parole dell’attrice Merve Dizdar, dopo la conquista del premio per l’interpretazione al Festival di Cannes. “Vorrei dedicare questo premio – ha detto l’attrice turca – a tutte le donne che stanno lottando per superare le difficoltà di esistere in questo mondo e per mantenere la speranza”.

Alessandro Cavaglià
Alessandro Cavaglià
Giornalista parlamentare, classe 1956. Già vice caporedattore AGI, responsabile pro tempore delle redazioni Politico-parlamentare, Interni-Cronaca e della Rete speciale per Medio Oriente e Africa. Ha lavorato ad AdnKronos e collaborato con La Stampa e Il Mondo. Laureato in Lettere-Storia moderna all'Università La Sapienza di Roma

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