Via libera a grande maggioranza del Parlamento europeo alla legge per aumentare la produzione di munizioni e missili (ASAP-Act in support of ammunition production). I voti favorevoli sono stati 446, i contrari 67 e 112 le astensioni. Il provvedimento intende accelerare la consegna all’Ucraina delle forniture militari indispensabili per fronteggiare l’aggressione russa e allo stesso tempo aiutare gli Stati UE a rifornire i loro arsenali.
Emendamenti
Sono stati bocciati gli emendamenti del Pd che chiedevano il non utilizzo dei fondi PNRR e di Coesione per la produzione di armi e munizioni. Così al momento del voto finale gli europarlamentari del Pd, che nei giorni scorsi avevano avuto un delicato confronto con la segretaria Elly Schlein, si sono divisi tra favorevoli (9), astenuti (5) e un contrario. Netto il giudizio di Cristian Bușoi, deputato della Romania del gruppo PPE: “La decisione odierna segna un significativo passo avanti per la sicurezza dell’Unione e conferma il nostro sostegno all’Ucraina di fronte all’aggressione russa. È una vittoria per l’Europa e per la nostra sicurezza collettiva”.
500 milioni
Il finanziamento al progetto per 500 milioni di euro era stato predisposto dalla Commissione UE. La Commissione europea monitorerà continuamente la disponibilità di prodotti per la difesa, per garantire la disponibilità tempestiva e duratura in particolare di munizioni terra-terra e di artiglieria e di missili e dei loro componenti. La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato: “L’Ucraina sta resistendo eroicamente al brutale invasore russo. Manteniamo la nostra promessa di sostenere l’Ucraina e il suo popolo per tutto il tempo necessario. Questa è una parte fondamentale della capacità strategica dell’Europa di difendere i propri interessi e valori e di contribuire a mantenere la pace nel nostro Continente”.
Capacità
Ai critici che sostengono come i trattati dell’UE non consentano l’utilizzo del bilancio per spese con implicazioni militari, Bruxelles replica che il budget viene utilizzato per aumentare la capacità industriale dell’Unione. Inoltre, tale tipo di intervento sarebbe in linea con gli obiettivi del Recovery and Resilience Facility (RRF), ovvero con i fondi del NextGenerationEU per la ripresa post-pandemia, poiché “migliorano la resilienza, la preparazione alle crisi, la capacità di regolazione e il potenziale di crescita degli Stati membri”.