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sabato, 2 Dicembre 2023

Nella giornata delle bambine, l’UNICEF ricorda i diritti negati

 

11 ottobre 2023 – Oggi viene celebrata la Giornata Internazionale delle Bambine e delle Ragazze, il cui tema quest’anno è “Investire sui diritti delle ragazze: la nostra leadership e il nostro benessere”, con particolare attenzione sulle adolescenti; per questa occasione l’UNICEF ricorda che quasi una ragazza su 5 non ha ancora completato la scuola secondaria inferiore e quasi 4 ragazze su 10 non stanno completando la scuola secondaria superiore, e in alcune regioni i numeri sono ancora più sconfortanti. Eppure, per ogni anno in più di istruzione secondaria che una ragazza riceve, il suo reddito potenziale aumenta di circa il 10-20%. Ciò si traduce in una maggiore produttività economica, in una riduzione dei tassi di povertà e in un miglioramento del benessere generale.

Alcuni dati

Alcuni dati che sottolineano disuguagliane e diritti negati per le ragazze e le donne ci dicono che  circa il 90% delle ragazze adolescenti e delle giovani donne non usa Internet nei Paesi a basso reddito, mentre i loro coetanei maschi hanno il doppio delle probabilità di essere online. A livello globale, le ragazze di età compresa tra i 5 e i 14 anni trascorrono ogni giorno 160 milioni di ore in più di lavoro domestico e di assistenza non retribuita rispetto ai ragazzi della stessa età. Questa disuguaglianza nella distribuzione del lavoro non retribuito si intensifica nell’adolescenza, con gravi implicazioni per il benessere delle ragazze. Le ragazze adolescenti continuano a rappresentare 3 su 4 dei nuovi contagi da HIV tra gli adolescenti. 

Le spose bambine aumentano

Anche prima della pandemia da COVID-19, si stimava che nel prossimo decennio 100 milioni di ragazze sarebbero state a rischio di matrimoni precoci. E ora, a causa della pandemia da COVID-19, nei prossimi dieci anni, fino a 10 milioni di ragazze in più in tutto il mondo rischieranno di sposarsi da bambine. Quasi una ragazza su quattro, sposata o convivente, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, ha subito violenza fisica o sessuale dal proprio partner almeno una volta nella vita. Le norme sociali e di genere limitano l’accesso delle ragazze adolescenti agli spazi pubblici, le inducono a essere docili e obbedienti e rafforzano la percezione che l’aspetto delle ragazze e il loro ruolo potenziale ed effettivo nel lavoro di assistenza siano più apprezzati dei loro studi a scuola, della loro leadership negli affari o della loro voce nelle decisioni politiche. 

La diversità di genere

Il percorso divergente tra ragazzi e ragazze è pieno di sfide multiformi e di violazioni interconnesse dei diritti delle ragazze. Come risultato di queste dinamiche patriarcali che si manifestano a tutti i livelli – dalle istituzioni politiche formali alle norme comunitarie, ai comportamenti familiari e agli atteggiamenti individuali – vediamo come le ragazze siano lasciate indietro in molteplici dimensioni. Per rispondere alle richieste di cambiamento delle ragazze, la comunità globale deve andare oltre la riaffermazione degli impegni e investire con coraggio nell’azione necessaria a realizzare il cambiamento. Per garantire i diritti e lo sviluppo delle ragazze, sono necessari investimenti mirati e basati su dati concreti in settori chiave che promuovono la loro leadership e il loro benessere, in ogni ambiente e contesto. È indispensabile aumentare i finanziamenti in settori chiave, tra cui la salute delle bambine, l’istruzione, la prevenzione della violenza e l’emancipazione economica. 

Il gender gap di Goldin

Per quanto riguarda proprio l’economia globale, studi recenti hanno evidenziato che nel mondo del lavoro la presenza di donne ai vertici delle imprese favorisce la sostenibilità e una maggiore attenzione al benessere e all’ecosistema ambientale e sociale; sostenendo le tesi della premio Nobel per l’economia Claudia Goldin che ha studiato il fenomeno del gender gap. Le aziende con un maggior numero di donne all’interno dei consigli di amministrazione tendono a investire di più in innovazione. La diversità ai vertici delle società genera valore dice Claudia Goldin, la studiosa americana è anche la prima donna Professor of Economics ad Harvard; è lei che ha approfondito temi come partecipazione e retribuzione femminile nel mondo del lavoro negli ultimi tre secoli. Aumentare una comunità femminile forte delle proprie capacità garantendo l’educazione di qualità alle nuove generazioni a livello globale vuol dire aumentare le possibilità di vita e di sviluppo positivo del Pianeta e dei suoi abitanti.

Oriana Mariotti
Oriana Mariotti
Giornalista pubblicista dal 1997. Esperta di comunicazione a 360° ha partecipato alla nascita di Virgilio.it (Matrix), ex manager Gruppo Fiat e Gruppo L’Espresso. Laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Roma LUMSA.

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