Israele accelera e dalle 19 di stasera sta martellando Gaza con raid aerei e colpi di artiglieria di un’intensità mai registrata dal 7 Ottobre. E’ una “espansione” del contrattacco israeliano così come si era manifestato negli ultimi giorni, un allargamento delle operazioni di terra “ma non è l’offensiva tante volte annunciata” ha precisato un portavoce dell’esercito lasciando intendere che quando l’attacco di terra verrà sferrato sarà di intensità sicuramente maggiore.
Nelle stesse ore il premier Benjamin Netanyahu confermava il bombardamento della Striscia avvertendo: “Stanotte Hamas conoscerà la nostra rabbia”. E così mentre l’assemblea delle Nazioni Unite approvava una risoluzione presentata dalla Giordania (120 a favore, 14 contrari e 40 contrari) per sollecitare una tregua e un cessate il fuoco umanitario (ma senza condannare l’attacco di Hamas) l’esercito israeliano sferrava una massiccio attacco alla Striscia con l’obiettivo di ‘distruggere’ l’organizzazione terroristica e liberare i 229 ostaggi, stanando uno per uno e tunnel per tunnel – una ragnatela sotterranea di 500 chilometri – i miliziani e i jihadisti.
Una pioggia di bombe, il cielo illuminato a giorno, un crescendo di colpi, dall’aria, dai carri schierati al confine e dal mare, deciso nella giornata sacra per gli ebrei, lo shabbat (comincia con il tramonto del venerdì e termina con l’imbrunire del sabato. Un arco di tempo in cui il mondo ebraico si ferma, ndr), come shabbat era il 7 ottobre, il giorno dell’attacco di Hamas. Secondo gli israeliani non c’è stata nessuna incursione massiva di carri, secondo Hamas invece ci sono stati scontri tra i miliziani e i carri israeliani nel centro di Gaza city. Ed in questo venerdì di preghiera per l’Islam Hamas, che anche oggi ha continuato a colpire Israele con i razzi, tutti intercettati meno uno che ha colpito Tel Aviv, ha lanciato un appello all’insurrezione rivolto ai palestinesi in Cisgiordania unitamente all’invito a tutti i paesi arabi a sostenere la resistenza di Hamas contro Israele.