Trend in ascesa in tutta Europa, e l’Italia non fa eccezione, delle malattie sessualmente trasmesse. Tornano a fare paura infezioni che sembravano lontane: sifilide e gonorrea, ma si fanno consistenti i rischi anche per il Monkeypox, il cosiddetto vaiolo delle scimmie. I dati preoccupanti al centro – a Torino – del IX Congresso nazionale della Società Interdisciplinare per lo studio delle Malattie Sessualmente Trasmissibili (SIMaST), dal titolo: “Infezioni sessualmente trasmesse e salute sessuale: un legame inscindibile”.
Impennata
Presenti alle assise – presiedute dal dottor Sergio Delmonte del Centro Multidisciplinare del Piemonte per la Salute Sessuale (Ce.Mu.S.S.) – 200 specialisti tra infettivologi, epidemiologi, dermatologi, ginecologi, urologi e altri operatori sanitari. “La curva di crescita della sifilide è in costante aumento, con un incremento del 15% nell’ultimo anno. Per l’infezione da gonococco, dati recenti mostrano un +40%”, sottolinea il dottor Marco Cusini, presidente SIMaST. Diverse sono le cause dell’impennata: una migliorata sensibilità diagnostica, un’elevata trasmissibilità di virus e batteri e la poca prevenzione.
Orale
L’allarme per la diffusione delle Infezioni Sessualmente Trasmesse (IST), spiega Cusini, riguarda non soltanto la fascia MSM (men who have sex with men) – individuata dagli epidemiologi negli anni ’90, indipendentemente dall’identità sessuale dei soggetti -, ma “colpisce l’incremento nella popolazione femminile sotto ai 25 anni. Nella trasmissione è sempre più rilevante il ruolo del sesso orale”. Un altro dato rilevante riguarda la crescita delle IST nei pazienti con infezione da HIV. Tra le infezioni in crescita vi è anche quella del Monkeypox, con la trasmissione umana che avviene attraverso contatti stretti con una persona affetta.
Prevenzione
Fondamentale per queste malattie la prevenzione, che si realizza anche con un intervento sui rapporti a rischio che possono essere identificati con gli screening. Spesso, tuttavia, i soggetti a rischio non sono facilmente raggiungibili. Questo ha aperto le porte al self sampling, un test di autovalutazione che si può mandare via posta ai centri specialistici. Per un risultato efficace serve però un network che monitori la corretta esecuzione del test e permetta di avviare un percorso di trattamento nel caso sia presente un’infezione.
Vaccini
In prospettiva significativo il contributo dei vaccini. “Oltre alle vaccinazioni già da tempo disponibili per Papilloma virus e Monkeypox, di cui sono riconosciute efficacia e sicurezza – evidenzia il dottor Cusini -, vi sono altre vaccinazioni che si trovano in diverse fasi sperimentali. Per la gonorrea potremmo avere un vaccino già tra uno o due anni, mentre si prevedono tempi più lunghi per sifilide, clamidia e herpes”.