“Free Grace”. È l’unica risposta alla follia che pervade gli Stati Uniti, già squassati dal caso George Floyd e dal Covid. Un giudice del Michigan ha stabilito di mandare al carcere minorile una ragazza di 15 anni, per aver violato le condizioni della libertà vigilata, che le imponevano di fare i compiti a casa. L’adolescente è ancora una volta un’afroamericana. Un altro incredibile caso da Black Lives Matter.
Grace
Centinaia di studenti e di militanti si sono radunati fuori della scuola e davanti al tribunale per mostrare il loro sostegno alla ragazza, a cui è stato assegnato il nome fittizio di “Grace”. La giovane aveva avuto dei problemi a scuola per un disturbo di iperattività. Dopo essere stata accusata per violenza e per furto era stata sottoposta a giudizio. Uno degli obblighi per la libertà vigilata era quello di fare i compiti assegnati dalla scuola. Ma qui il Covid ci ha messo lo zampino. Lezioni e compiti via Zoom hanno messo in difficoltà Grace, che rimasta senza il supporto diretto degli insegnanti ha mollato. Nessuna pietà da parte del giudice a cui era affidato il suo caso, Mary Ellen Brennan.
Minaccia
Grace che non faceva i compiti era diventata una “minaccia per la comunità”, anche a causa delle precedenti accuse a suo carico. Studenti e insegnanti della Groves High School, in un sobborgo di Detroit, hanno manifestato pubblicamente il loro sostegno alla giovane. Diverse migliaia di persone hanno sottoscritto una petizione online per chiederne il rilascio. “Se Grace fosse una ragazza bianca di 15 anni, non sarebbe in detenzione minorile in questo momento”, ha detto una delle madri scese in piazza. Sembra che la Corte Suprema del Michigan abbia preso a cuore la questione, annunciando la revisione del caso di Grace, dopo che gli avvocati della ragazzina hanno presentato ricorso.