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venerdì, 31 Marzo 2023

Caso Navalny, la UE approva nuove sanzioni a Mosca

I 27 Paesi dell’Unione Europea impongono sanzioni economiche a 6 alti funzionari legati a Putin a seguito dell’avvelenamento con Novichok del dissidente russo

di Oriana Mariotti

L’Unione Europea ha approvato la richiesta di nuove sanzioni alla Russia, avanzata da Francia e Germania a seguito dell’avvelenamento dell’oppositore russo Alexey Navalny. Verranno imposte misure punitive nei confronti di 6 alti funzionari legati a Putin e a un istituto scientifico responsabile del programma Novichok. Tra le personalità individuate il direttore del servizio di sicurezza federale, Alexander Bortnikov; il vice capo dell’ufficio presidenziale, Sergei Kiriyenko; e due vice ministri della Difesa. Parigi e Berlino sono determinate a non lasciare niente di intentato per punire i responsabili dell’atto criminale. Soprattutto dopo che il Cremlino la scorsa settimana ha continuato a sfilarsi da ogni responsabilità, dichiarando per bocca del Ministro degli Esteri che “non ci sono prove credibili”, sella base dei risultati di laboratorio presentati da Francia e Germania.

Accusa

La decisione definitiva dell’Unione Europea di sanzionare la Russia è arrivata dopo che l’Organizzazione per la Proibizione delle Armi Chimiche (OPAC) ha confermato che Navalny è stato avvelenato con un agente chimico della famiglia del Novichok, lo stesso usato per l’attentato agli Skripal a Londra nel 2018. Il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, ha chiarito: “Alla luce della comprovata violazione delle leggi internazionali sull’utilizzo di armi chimiche, l’Unione Europa rimarrà, come oggi, unita nelle sue decisioni”.

Risposta

I rapporti tra Europa e Russia sono diventati ancora più tesi. Il ministro degli Esteri di Mosca, Sergei Lavrov, ha criticato le misure decise dalla Commissione e ha accusato la UE di subire pressioni dagli Stati Uniti e di aver rimpiazzato la diplomazia con le sanzioni. “Naturalmente la politica messa in atto dall’Unione Europa in questo frangente non sarà senza conseguenze”. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha definito le azioni dell’UE come un “passo consapevolmente ostile” e ha promesso ritorsioni: “L’UE con questo passo ha danneggiato le relazioni con il nostro paese”.

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