Italia zona rossa nei giorni clou delle feste di fine anno, arancione nei giorni feriali. Tuttavia ci saranno alcune concessioni che permetteranno una socialità limitata, ma effettiva. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha presentato in conferenza stampa i contenuti dell’atteso decreto legge che dovrà contribuire a contenere la curva dei contagi nel periodo natalizio. Si vuole evitare il rischio di ripetere gli errori di Ferragosto. Non sarà facile, ma il governo pur tra mille incertezze ci vuole provare. Per questo il decreto prevede immediatamente anche i ristori alle attività che registreranno maggiori perdite dalle chiusure. Anche perché da metà gennaio dovrà partire in sicurezza la fase della vaccinazione, decisiva per porre un argine concreto alla pandemia. La situazione del contagio rimane difficile in Italia, così come in tutta Europa.
Impennata
Tra gli “esperti – ha rilevato Conte – c’è forte preoccupazione che nel periodo natalizio possa arrivare un’impennata” nei contagi. “È stata una decisione sofferta – piega Conte -, una zona rossa nel periodo dal 24 dicembre al 6 gennaio nei giorni festivi e prefestivi. Si esce di casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute. È però possibile ricevere nella propria abitazione fino a 2 persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni. È una misura che abbiamo pensato per consentire quel minimo di socialità che si addice a questo periodo”. Nelle giornate marcate in rosso resteranno chiusi negozi, bar e ristoranti con il divieto di uscire da casa propria se non per motivi di lavoro e salute. Mentre nei giorni arancione ci si potrà spostare secondo le regole per le normali attività – con negozi aperti – all’interno dei comuni e per quelli più piccoli, sotto i 5000 abitanti, in un raggio di 30 km, con esclusione del raggiungimento dei capoluoghi di provincia.
Sacrificio
Con queste misure, ha sottolineato il premier “sarà un Natale diverso, ma il sacrificio di tutti noi aiuterà ad alleggerire le reti ospedaliere e tutelare la salute, soprattutto dei più fragili, dei più deboli e, sicuramente, dei più anziani”. Precise le indicazioni sul tema dei ristori: “Chi subisce danni economici deve essere subito ristorato. Comprendiamo le difficoltà economiche e l’ulteriore sacrificio economico – ha detto Conte – siamo al fianco dei commercianti, già nelle scorse settimane abbiamo adottato meccanismi di ristoro, sospensione di contributi e tributi per coloro che hanno registrato perdite Inseriamo immediati ristori di 645 milioni a favore di ristoranti e bar che sono costretti alla chiusura”.