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lunedì, 4 Dicembre 2023

Selfie senza mascherina. Multato il presidente del Cile

Multe severe, ad altre latitudini, anche per i politici (chissà perché sempre di destra) quando si dimostrano più propensi ai selfie, che non al rispetto delle norme anti-contagio. Il presidente del Cile, Sebastián Piñera, è stato multato per circa di 2 milioni e mezzo di pesos (3.500 dollari) per aver violato le regole anti-Coronavirus. Aveva posato per un selfie con una supporter senza mascherina. La foto è stata scattata sulla spiaggia di Cachagua, non lontano da Valparaiso, nei pressi della casa del presidente. Piñera si è pubblicamente scusato dopo che l’istantanea era diventata virale sui social del paese sudamericano.

Bolsonaro

In Brasile aveva fatto scalpore il selfie del presidente di estrema destra, Jair Bolsonaro, a una grigliata con l’ambasciatore americano il giorno prima di risultare positivo al Covid. Il presidente cileno, 71 anni, conservatore, duramente contestato con forti proteste di piazza nel 2019 prima della pandemia, ha ammesso che avrebbe dovuto rispettare le norme anti-Covid in vigore. Il Cile ha regole particolarmente severe sull’uso delle mascherine in pubblico. Le violazioni prevedono la punibilità con sanzioni che vanno dalle multe finanche a pene detentive. I casi di Coronavirus sono in aumento in Cile, che lo vede tra i paesi più colpiti dalla pandemia in America Latina. Da giugno, il Cile ha segnalato più di 1.000 nuovi casi al giorno. In base ai dati della Johns Hopkins University sono stati registrati fino ad oggi oltre 581mila casi di contagio e 16.051 morti.

Proteste

Piñera non è nuovo a infortuni mediatici. Proprio mentre nel paese erano in corso le proteste contro le diseguaglianze sociali, con diversi morti per la mano pesante della polizia, il presidente si fece fotografare mentre festeggiava in un pizza party. Un’immagine di ostentazione che produsse rabbia tra i manifestanti e nella notte in cui sono scoppiate le proteste per la disuguaglianza nella capitale, Santiago. Piñera ha poi dovuto ritirare le misure più impopolari e acconsentire all’avvio di un processo costituente, partito nell’ottobre scorso con il referendum che ha spazzato via il testo ancora in vigore redatto dall’ex dittatore militare, Augusto Pinochet. L’opposizione democratica da tempo chiede le dimissioni del presidente e le più recenti manifestazioni popolari sono delle ultime settimane. All’inizio di dicembre, Piñera ha prorogato per altri 90 giorni lo stato di emergenza in vigore da circa un anno, che consentono al suo governo di continuare a imporre restrizioni in chiave anti-pandemia, ma soprattutto di contrasto alla protesta sociale e politica.

Alessandro Cavaglià
Alessandro Cavaglià
Giornalista parlamentare, classe 1956. Già vice caporedattore AGI, responsabile pro tempore delle redazioni Politico-parlamentare, Interni-Cronaca e della Rete speciale per Medio Oriente e Africa. Ha lavorato ad AdnKronos e collaborato con La Stampa e Il Mondo. Laureato in Lettere-Storia moderna all'Università La Sapienza di Roma

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