Mangiare meglio e più sano nella attuale fase della pandemia e nel futuro post-Covid. In questa chiave occorre rendere la produzione agricola “resiliente e sempre più sostenibile, individuando scenari di consumo alimentare in grado di assicurare l’adeguatezza nutrizionale nelle varie fasi della vita”. Questo è l’obiettivo del progetto NutriSUSFood – Nutritional security for healthy and SUStainable food consumption (Sicurezza nutrizionale per un consumo sano e sostenibile) – coordinato dal Centro di Ricerca Alimenti e Nutrizione del CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’economia agraria), in collaborazione con i Centri di ricerca Cerealicoltura e Colture Industriali, Genomica e Bioinformatica e Politiche e Bioeconomia dello stesso Consiglio.
Basso impatto
Il progetto, di durata triennale, si propone di promuovere “nuovi modelli di consumo alimentare bilanciati e a basso impatto ambientale”, assicurando in questo modo la sicurezza nutrizionale delle popolazioni. Grazie all’approccio multidisciplinare e integrato, verrà analizzato il diverso impatto dei cambiamenti climatici sulle proprietà nutrizionali degli alimenti, proponendo e valutando strategie adattative per contrastarne gli effetti. L’intento è quello di garantire un futuro più inclusivo, sostenibile, sano e sicuro per tutti. Nel dettaglio il CREA esaminerà per alcune tipologie di alimenti vegetali, in particolare i legumi, la composizione nutrizionale, la funzionalità e la digeribilità delle proteine. L’obiettivo è duplice: indicare metodi in grado di resistere allo stress biotico e abiotico, ma anche migliorare geneticamente la qualità nutrizionale.
Fabbisogno
I ricercatori del CREA identificheranno, per gruppi di popolazione che risultano vulnerabili alle carenze nutrizionali, un modello di consumo contenente gli alimenti con maggiore qualità nutrizionale. In questo modo sarà possibile garantire “la completa copertura dei fabbisogni nutrizionali e il raggiungimento di uno stato di salute ottimale, tutelando al tempo stesso il Pianeta”. NutriSUSFood, finanziato dal ministero delle Politiche agricole (Mipaaf), nell’ambito del finanziamento europeo JPI-HDHL, fa parte del “knowledge hub” europeo SYSTEMIC, un partenariato internazionale di 42 gruppi di ricerca provenienti da otto paesi europei (Italia, Belgio, Francia, Norvegia, Portogallo, Spagna, Lettonia, Germania) con lo scopo di instaurare una rete per migliorare la comprensione della sicurezza alimentare e nutrizionale a fronte di un ambiente in continuo cambiamento.