Rialzarsi dopo il knock down della pandemia. L’Italia può farcela e “nella media dell’anno l’espansione del Pil potrebbe superare il 4 per cento”. Lo ha detto il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, presentando le Considerazioni finali in occasione della pubblicazione della Relazione annuale sul 2020. Decisivi il proseguimento delle favorevoli prospettive legate alla campagna vaccinale e l’avvio del PNRR. L’attuazione del Recovery plan e delle riforme collegate è, secondo Visco, “una formidabile sfida. E’ essenziale che vi partecipino con convinzione e fiducia imprese e famiglie”. Gli interventi messi in campo dal governo e dalla Ue sono stati “senza precedenti” e il sostegno all’economia “andrà mantenuto fino a quando diverrà chiaro il ritorno su una stabile traiettoria di crescita”.
Futuro
Tuttavia “non è pensabile un futuro costruito sulla base di sussidi e incentivi pubblici”. Dovranno determinarsi “nuovi ‘equilibri’ di vita sociale e di sviluppo economico”. E “cesseranno quindi il blocco dei licenziamenti, le garanzie dello Stato sui prestiti, le moratorie sui debiti. E andrà gradualmente, ma con continuità, ridotto il fardello del debito pubblico sull’economia. L’attuazione del PNRR “deve essere parte di uno sforzo collettivo, volto a superare le nostre debolezze strutturali, la specificità di una anemia della crescita economica che dura da oltre due decenni”.
Rapporto
A fine anno “il rapporto tra debito pubblico e Pil sarà prossimo al 160%”. Un livello di quasi 60 punti superiore a quello medio dell’area euro. Visco rimarca: “L’alto debito costituisce un’intrinseca fragilità. Espone l’Italia al rischio di shock finanziari. Anche per questo le risorse europee dovranno dare frutti importanti e duraturi”. Visco stima, con un costo del debito che resterà a lungo basso, “un progressivo miglioramento dei saldi di bilancio”. Ciò consentirà di ritornare a un avanzo primario poco sopra l’1% del Pil, per ricondurre il rapporto debito/Pil sui livelli del 2019 nell’arco di un decennio. Una crescita più sostenuta, sostiene Visco, “è nelle nostre possibilità e permetterebbe di accelerare il processo di riduzione del peso del debito”.
Eurozona
Nell’Eurozona “l’orientamento della politica monetaria dovrà restare ampiamente accomodante, nella consapevolezza che siamo ancora lontani da tassi di inflazione congruenti, nel medio periodo, con l’obiettivo della stabilità dei prezzi”. Inoltre la crisi indotta dalla pandemia può essere “l’occasione per approdare a una Europa più unita, che fondi la sua azione su una capacità di bilancio comune. Con la “possibilità di una stabile emissione di debito, garantita da fonti di entrata autonome”. Tali nuove emissioni resterebbero separate dal “debito pregresso dei singoli paesi. Tuttavia, Visco ritiene plausibile anche “la gestione comune di una parte delle passività emesse in passato da ciascun paese”, valutando ad esempio un “fondo di ammortamento”. Il che “consentirebbe di conferire rapidamente al mercato europeo dei titoli pubblici lo spessore e la liquidità di cui esso oggi manca”.