Il presidente della Camera, Roberto Fico, sentito il presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha convocato il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, lunedì 24 gennaio alle ore 15, per l’elezione del Presidente della Repubblica. Sarà il primo voto per l’elezione del tredicesimo Capo dello Stato. Il Presidente della Repubblica uscente, Sergio Mattarella, è stato eletto il 31 gennaio 2015 al quarto scrutinio con 665 voti. Ha giurato il successivo 3 febbraio.
Costituzione
Secondo l’articolo 83 della Costituzione: “Il Presidente della Repubblica italiana è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri. All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d’Aosta ha un solo delegato. L’elezione ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta”. I ‘grandi elettori’ sono 1009: 321 senatori, 630 deputati e 58 delegati regionali.
Sette anni
Nelle prime 3 votazioni con la soglia dei 2/3 dei voti, il quorum è fissato a 673. Dopo basteranno invece 505 voti per salire al Quirinale. I requisiti di eleggibilità per il Capo dello Stato sono contenuti nel primo comma dell’articolo 84 della Costituzione: avere cittadinanza italiana; aver compiuto i 50 anni d’età; godere dei diritti civili e politici. Il Presidente assume l’esercizio delle funzioni dopo aver prestato giuramento innanzi al Parlamento in seduta comune, al quale si rivolge, per prassi, tramite un messaggio presidenziale. Il mandato dura sette anni a partire dalla data del giuramento. La Costituzione non prevede un limite al numero di mandati, ma finora si è avuto un solo caso – Giorgio Napolitano eletto nel maggio 2006 e poi nell’aprile 2013 – di rielezione del Presidente.