Fidesz il partito del primo ministro ungherese, Viktor Orban, guida con ampio margine lo scrutinio elettorale in Ungheria. Si tratta di risultati ancora parziali, ma significativi. Il premier in diretta su Facebook da Budapest dichiara: “Abbiamo vinto! È stata una grande vittoria. Può essere vista anche dalla Luna, ma sicuramente da Bruxelles”. L’opposizione democratica ed europeista unita resta indietro con un significativo distacco. Con un terzo dei voti scrutinati, Orban è in vantaggio con il 58%. La coalizione di opposizione, Uniti per l’Ungheria, si assesta al intorno 30%. Il premier conservator-nazionalista vince le elezioni, ma potrebbe non otterrebbe la maggioranza dei due terzi necessaria per cambiare la Costituzione. Al movimento d’estrema destra Mi Hazánk Mozgalom (Movimento della nostra patria) va per ora il 6,5%.
Quarto
Gli ungheresi dovevano decidere se concedere a Orban un quarto mandato. Secondo l’opposizione la campagna elettorale e il risultato sono falsati dallo strapotere del governo sui media pubblici e da pesanti manipolazioni dei collegi elettorali. A poco sono anche servite le denunce del candidato premier dell’opposizione, Peter Marki-Zay, della vicinanza di Orban con Mosca. Orban è un alleato di lunga data del presidente russo, Vladimir Putin. Ha accettato obtorto collo le sanzioni per la guerra in Ucraina, pur ritenendo preferibile per l’Ungheria un ruolo neutrale e la conferma dei legami economici con Mosca, a partire dalla prosecuzione dell’import di gas e petrolio russi. Orban ha rifiutato di consentire l’invio di armi all’Ucraina dal territorio ungherese, affermando che una tale mossa può rappresentare un rischio per la sicurezza.
Ucraina
“Questa non è la nostra guerra, dobbiamo starne fuori”, aveva scandito Orban nel comizio di chiusura della campagna elettorale. E ha accusato i suoi oppositori di cercare di trascinare l’Ungheria nel conflitto in Ucraina. A chi gli chiedeva della sua particolare intesa con Putin, Orban ha sempre risposto deciso: “Io sono filo-ungherese” e tutto è “sulla base degli interessi nazionali ungheresi”. Marki-Zay ha tentato il tutto per tutto indicando il voto come decisivo per una scelta tra tra Est e Ovest.
UE
Orban rivolge l’Ungheria verso la Russia e la allontana dall’UE. Ci sono poi i veri e propri attacchi ai diritti democratici, oltre alla dilagante corruzione nel governo. Netta la richiesta di una nuova politica basata su una governance pluralistica e sul ripristino delle alleanze ora in crisi con l’UE e la NATO. L’alleanza di opposizione comprende la Coalizione Democratica di sinistra, il partito liberale Momentum e il partito Jobbik, passato da posizioni di estrema destra al campo moderato. La partecipazione al voto è stata intorno al 68%, sostanzialmente in linea con le precedenti consultazioni.