Il partito laburista ha vinto le elezioni politiche in Australia, estromettendo il governo conservatore del premier Scott Morrison. A guidare i laburisti c’è Anthony Albanese, 59 anni, italo-australiano. La sua vittoria giunge dopo 9 anni di dominio conservatore. Il governo Morrison è stato molto criticato per il suo disinteresse per le questioni ambientali, preferendo la difesa degli interessi delle miniere e delle industrie legate al carbone.
Incendi
In base ai primi conteggi il Labour avrebbe conquistato 71 seggi, contro i 55 dei conservatori. Servono comunque 76 seggi su 151 seggi alla Camera dei rappresentanti per formare una maggioranza. Albanese dovrebbe ottenere l’appoggio dei Verdi (2 seggi) e di candidati indipendenti (9), che hanno avuto un risultato positivo proprio per i timori degli elettori rispetto ai cambiamenti climatici. Negli ultimi anni l’Australia è stata devastata da spaventosi incendi. È un “onore straordinario” guidare il paese, ha detto Albanese a Sydney ai suoi sostenitori che lo applaudivano. Gli australiani hanno “votato per il cambiamento. Il mio team lavorerà per unire. Guiderò un governo degno del popolo australiano”. Precisi gli impegni sulla questione climatica e per investimenti nei servizi sociali.
Storia
Particolare la storia personale di Albanese. Concepito durante un lungo viaggio via mare da Southampton a Sydney, per il rapporto tra Carlo Albanese, originario di Barletta e componente dell’equipaggio, e l’australiana di origini irlandesi, Maryanne Ellery. I due però si lasciarono presto ed Anthony rintracciò il genitore soltanto nel 2009. Da esponente dell’ala sinistra del suo partito, ha sempre rivendicato le sue umili origini di “figlio di una madre single, donna delle pulizie e poi pensionata di invalidità. Cresciuto in un alloggio pubblico” in un sobborgo di Sydney. Si è sempre battuto anche in difesa dei nativi australiani e nel 2013 è stato vicepremier nell’esecutivo del laburista Kevin Rudd. In politica estera è sostenitore della alleanza AUKUS tra Australia, Regno Unito e Stati Uniti, nata nel settembre 2021. Una alleanza destinata a contrastare l’influenza della Cina nell’area del Pacifico.