Esercitazione Steel Storm per i Caschi Blu italiani della Missione UNIFIL in Libano. Obiettivo addestrare i peacekeepers alle procedure di interoperabilità in ambito multinazionale e interforze. Affinando la capacità nell’utilizzo delle armi, migliorando e sviluppando le relazioni d’impiego operativo. Nonché incrementando il coordinamento e la cooperazione tra le Unità operative UNIFIL e la controparte della Lebanese Armed Forces (LAF).
Poligono
L’esercitazione si è svolta nel poligono di Naquora, nel sud del Paese mediorientale. I Caschi Blu italiani e i colleghi appartenenti agli altri battaglioni dei Contingenti schierati nell’ambito del Settore Ovest della Missione UNIFIL hanno svolto addestramento nell’impiego delle armi individuali e di reparto. Circa 80 i peacekeepers italiani e 15 i mezzi impiegati (VTLM “Lince e Blindo Centauro), appartenenti a ITALBATT, Battaglione di manovra italiano su base del Reggimento Lagunari “Serenissima” e del Reggimento Genova Cavalleria. Presenti il Capo della Missione e Comandante delle Forze UNIFIL in Libano, Generale di Divisione Aroldo Lazaro. E tutti i comandanti delle Unità, tra cui il Generale di Brigata Massimiliano Stecca, comandante del Settore Ovest e del Contingente italiano in Libano.
“Leonte”
Attualmente la consistenza massima annuale autorizzata per il contingente nazionale impiegato nell’operazione denominata “Leonte”, è di 1000 militari, 127 mezzi terrestri e 6 mezzi aerei. Il Comando del Settore Ovest (SW) di UNIFIL è stanziato nella base “Millevoi” a Shama. La task force di manovra ITALBATT è dislocata presso la base di Al Mansouri e nei siti operativi avanzati. Contribuisce con i Battle Groups delle altre nazioni al controllo della “Blue Line” e del territorio del Sud del Libano in assistenza alle forze armate libanesi. Nell’ambito del Sector West, operano unità di Armenia, Bielorussia, Brunei Darussalam, Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia del Nord, Malesia, Malta, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e Ungheria.