La destra elegge i presidenti di Camera e Senato e ora Giorgia Meloni può dedicarsi al varo del suo governo. “Non c’è tempo da perdere”, afferma in un tweet la leader di Fratelli d’Italia. Anche a Montecitorio però sono mancati una quindicina di voti per il leghista Lorenzo Fontana, a fronte di quelli a disposizione sulla carta. Fontana è stato eletto presidente della Camera dei deputati alla quarta votazione, con 222 voti rispetto ai 237 totali della destra. Il via libera di Berlusconi, dopo il vaffa e il non voto azzurro per La Russa, non è stato in ogni caso dei più esaltanti.
Sprecare
“Votiamo Fontana per non sprecare altro tempo – ha detto il capo di FI -, ma da noi devono passare. Giorgia Meloni non può mica pensare di andare avanti con i voti dell’opposizione”. E intanto sono girate foto con appunti del ‘cavaliere’ con giudizi non proprio carini nei confronti della candidata premier in pectore. I più maliziosi notano poi che Marta Fascina, compagna di Berlusconi e deputata, proprio non si è vista a Montecitorio nel giorno dell’elezione del presidente. E qualcuno ricorda il mancato invito per Giorgia Meloni alla cerimonia dello sposalizio simbolico Berlusconi-Fascina.
Francesco
Dal canto suo Fontana, contestato con uno striscione in aula per le sue posizioni tradizionaliste e per vecchie simpatie pro Putin, ha cercato di addolcire la pillola, richiamandosi a Papa Francesco come “riferimento spirituale”. Tuttavia, la sottolineatura dell’azione “senza uguali” del Pontefice “a favore della pace”, è sembrata uno strizzare l’occhio alle strumentalizzazioni del pacifismo attribuite ai filo-moscoviti. Durissimo il giudizio sull’elezione di Fontana venuto dal segretario Pd, Enrico Letta: “Peggio di così nemmeno con l’immaginazione più sfrenata. L’Italia non merita questo sfregio”.