Mattarella ricuce il rapporto con la Francia, dopo lo strappo del governo Meloni sulla questione migranti e il caso Ocean Viking. “Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella – informa una nota congiunta di Quirinale ed Eliseo – ha avuto con il Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron, un colloquio telefonico, nel corso del quale entrambi hanno affermato la grande importanza della relazione tra i due Paesi”.
Cruciale
I due capi di Stato “hanno condiviso la necessità che vengano poste in atto condizioni di piena collaborazione in ogni settore, sia in ambito bilaterale sia dell’Unione europea”. Prima della telefonata con Macron, pochi giorni fa, in occasione del 30esimo anniversario del Trattato di Maastricht, Mattarella aveva già approfondito il tema migranti. “Cruciale per la stabilità e per la prosperità dell’Unione europea – aveva rimarcato – è anche la stabilità e la prosperità del nostro vicinato meridionale. L’interdipendenza esistente tra le due sponde del Mediterraneo rende urgenti gli investimenti in termini di attenzione politica verso la sponda Sud”.
Risposta
Per Mattarella: “La risposta alla sfida migratoria avrà successo soltanto se sorretta dai criteri di solidarietà all’interno dell’Unione e di coesione nella risposta esterna e da una politica lungimirante nei confronti della regione africana. A parte i profili etici – aveva sottolineato – penso che sia bene tener presente che tra pochi decenni il rapporto di popolazione tra Africa e UE sarà di quattro a uno. E i Paesi di quel Continente, dotati di una grande quantità di materie prime di immenso valore, una volta sviluppata un’adeguata capacità organizzativa, rivestiranno peso e influenza nella comunità internazionale”.
Responsabilità
Secondo il Presidente della Repubblica: “Non è improprio pensare che il loro atteggiamento nei confronti dell’Unione sarà corrispondente al grado di solidarietà che oggi viene riservata a loro e ai loro migranti. Mentre intensifichiamo il dialogo con i Paesi terzi di origine e transito dei migranti, dobbiamo lavorare affinché i principi di coordinamento e di responsabilità condivisa tra Stati membri guidino la risposta comune a un fenomeno determinante per le nostre stesse prospettive di crescita”. In modo quasi premonitore, Mattarella concludeva: “Tutto questo sollecita ancor di più l’intera comunità internazionale e, appunto, per quanto ci riguarda da vicino, l’Unione, a raggiungere intese efficaci e rispettose dei diritti di ciascuno. Così si progetta un futuro condiviso”.