L’innovazione carta vincente dello sviluppo economico. La classifica mondiale in questo campo è guidata – ormai da una decina d’anni – dalla Svizzera, che ha tolto agli Stati Uniti la testa del Global Innovation Index (GII). Si tratta della classifica annuale pubblicata dall’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale(WIPO), una delle 15 Agenzie specializzate delle Nazioni Unite (ONU). Al di là delle conferme tra i Paesi ‘forti’, il sito BanklessTimes.com, ha voluto seguire una altro criterio di valutazione: verificare chi ha fatto più passi in avanti sulla strada dell’innovazione.
Progressi
Le sorprese non mancano, pur considerando che per molteplici fattori le performance non hanno sempre una progressione lineare. Tra i Paesi che hanno fatto i maggiori progressi negli ultimi dodici mesi e hanno scalato la classifica, troviamo al primo posto il Botswana. Lo Stato dell’Africa meridionale senza sbocchi sul mare, già protettorato britannico, indipendente dal 1966. L’economia del Paese è dominata dall’estrazione mineraria (in particolare di diamanti), dall’allevamento e dal turismo. Nel 1994 è stato la prima realtà a uscire dalla classifica dei Paesi Meno Sviluppati (LDC) stilata dall’ONU. Nel 2021 il Botswana ha investito molto in innovazione e tecnologia, concentrandosi sullo sviluppo del proprio sistema educativo e sulla promozione dell’imprenditorialità. Il PIL totale ammonta a 41.1 miliardi di dollari, che si traduce in un PIL pro capite di 17.163 dollari. Uno sforzo egregio, che ha permesso a Gaborone di compiere un balzo di 20 posti nel GII, dal 106esimo all’86esimo. Il Botswana è secondo nella spesa per l’istruzione e quarto nella densità di nuove imprese. Tuttavia, è debole per quanto riguarda la diversificazione dell’industria e al di sotto della media per il suo gruppo di reddito nelle TIC, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione.
Spolvero
Africa comunque in grande spolvero tra i Paesi in cui l’innovazione va di corsa. Al 95esimo posto (proveniente dal 112esimo, con un incremento di 17) troviamo il Ghana, nazione dell’Africa Occidentale sul Golfo di Guinea. Ben dotato di risorse naturali (oro, cacao, petrolio, legname), il Paese vede ancora profonde diseguaglianze, con circa il 28% della popolazione che vive sotto la soglia di povertà. Tuttavia, si colloca nel gruppo di Paesi a reddito medio-basso, con un PIL di $ 193,6 miliardi di dollari. Uno dei principali punti di forza del Ghana è nel settore dei beni e dei servizi creativi-culturali, la debolezza risiede nel campo normativo e nelle leggi a tutela dell’occupazione.
Emirato
Al terzo posto nella scalata di posti nella classifica dell’innovazione troviamo il Qatar, il piccolo e ricchissimo emirato del Golfo Persico, grande produttore di petrolio e gas naturale. È andato avanti di 16 posizioni, dalla 68esima alla 52esima. Si tratta di un Paese ad alto reddito, con un PIL totale di 273,9 miliardi di dollari e un PIL pro capite di 100.037 dollari. Si trova al primo posto per numero di giovani che studiano dall’estero. E ha ottenuto risultati positivi nel campo delle infrastrutture, con un punteggio particolarmente alto per la produzione di elettricità. Resta debole per gli investimenti diretti esteri e indietro nel rispetto dei diritti di proprietà intellettuale. A seguire altre realtà particolarmente impegnate sul terreno dell’innovazione sono Arabia Saudita, Bangladesh, Indonesia e Pakistan.
Scivolati
Al fondo di questa particolare classifica, si trovano i paesi che sono scivolati verso il basso. Si parte dalla Bielorussia caduta di 15 posizioni. Il Paese dell’Europa orientale, alleato di Putin nel sostenere l’aggressione all’Ucraina, ha perso punti soprattutto nel settore dell’istruzione. Scende anche la Mongolia, dal posto 58 al 71, per la mancanza di investimenti nell’alta tecnologia. Male anche l’Azerbaigian (da 80 a 93) nonostante la forza del settore idrocarburi, resta un deficit di investimenti nella conoscenza e nelle tecnologie. Molto zoppicanti dal punto di vista dell’innovazione anche altri Paesi con differenti realtà economico-sociali: Tanzania, Costa Rica, Georgia, Armenia, Montenegro e Brunei.