Un drone è esploso nel cielo sopra il Cremlino e un altro è stato abbattuto. Mosca punta il dito contro l’Ucraina e denuncia un tentativo di attaccare direttamente in capo supremo, Vladimir Putin. L’Ucraina ha respinto le accuse. Funzionari russi hanno precisato che il leader russo non si trovava nel palazzo al momento dell’attacco. “L’Ucraina non attacca il Cremlino – ha detto il portavoce presidenziale di Kiev, Mikhaylo Podolyak -, innanzitutto perché non rappresenta alcun obiettivo militare”.
Obiettivi
Diversi analisti temono che la Russia possa utilizzare il presunto attacco come giustificazione per una nuova escalation contro obiettivi civili, nel quadro della guerra di aggressione contro l’Ucraina. L’ufficio presidenziale russo ha affermato in un comunicato che due droni inviati per attaccare il Cremlino sono stati intercettati. “A seguito di azioni tempestive intraprese dai servizi militari con l’uso di sistemi radar”. La Russia “si riserva il diritto di adottare misure di ritorsione ovunque e ogni qual volta lo ritenga necessario”. Un video che circola online mostra un oggetto volante che si avvicina all’area del Cremlino, per poi esplodere poco prima di raggiungere una delle cupole. Al momento non ci sono verifiche indipendenti sul filmato, apparso inizialmente su un canale Telegram con collegamenti alle forze dell’ordine russe.
Provocazione
Un consigliere del presidente ucraino Zelensky, sentito dalla BBC, ha detto che la Russia potrebbe “preparare una provocazione terroristica su larga scala”. Obiettivo “giustificare nei prossimi giorni massicci attacchi alle città ucraine, alla popolazione civile, alle infrastrutture”. Intanto nella capitale russa sono state rafforzate le misure di sicurezza in vista della parata del Giorno della Vittoria nella Seconda Guerra mondiale, il prossimo 9 maggio. Il volo di droni nei cieli russi, segnalano esperti militari, potrebbe anche indicare “attività di guerriglia da parte di forze di resistenza locali”. Iniziative di sabotaggio ‘partigiano’ sono state segnalate negli scorsi mesi pure in Bielorussia, stretta alleata di Putin nell’area.