Botta per i socialisti europei in vista delle elezioni per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo. Il primo ministro portoghese, Antonio Costa, si è dimesso. Lo ha fatto a tutela rispetto a un’inchiesta che ha investito al momento il suo entourage per presunta corruzione, legata allo sviluppo di nuove fonti energetiche green. Costa, 74 anni, premier e segretario del Partito socialista ha deciso di lasciare, ritenendo che l’indagine e le perquisizioni fossero incompatibili con la permanenza in carica.
Integrità
Costa ha detto di essere stato colto di sorpresa dall’indagine e ha assicurato piena collaborazione. “Non c’è nessun atto illecito che pesi sulla mia coscienza – ha rimarcato in un intervento televisivo – e nemmeno alcun atto censurabile”. Tuttavia, “le funzioni di primo ministro non sono compatibili con alcun sospetto sulla mia integrità. Ho presentato le mie dimissioni al Presidente della Repubblica”. Costa era al suo terzo mandato come primo ministro portoghese, era entrato in carica la prima volta nel 2015 e riconfermato nei successivi appuntamenti elettorali.
Litio
I magistrati hanno messo sotto esame per corruzione e traffico d’influenza le concessioni per le miniere di litio nel nord del Portogallo e un progetto per la produzione di idrogeno a sud di Lisbona. Il capo di gabinetto di Costa, Vitor Escaria, è stato arrestato. Il Presidente della Repubblica, Marcelo Rebelo de Sousa – esponente del Partito Social Democratico, principale partito conservatore di centro-destra in Portogallo – ha dichiarato di aver accettato le dimissioni di Costa e ha convocato i rappresentanti dei partiti politici per consultazioni, al fine di organizzare elezioni anticipate.
Transizione
Nel suo processo di transizione energetica verde, il Green Deal, l’Unione Europea è impegnata a ridurre la dipendenza dalle miniere di litio in Cina, Africa e Sud America. Le riserve di questo minerale strategico in Portogallo sono considerate fondamentali per far fronte alla crescente domanda europea per le batterie delle auto elettriche. Come sempre accade i progetti di esplorazione hanno incontrato una opposizione a livello locale, innescando con ogni probabilità l’intervento della magistratura. Altro tema strategico per il futuro energetico del Continente, quello della produzione e dello sviluppo dell’energia legata all’idrogeno.