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sabato, 2 Dicembre 2023

Messa Natale, anticiparla non è scandalo. Ma a destra c’è sempre il beghino di turno

Ancora una volta a restare con il cerino in mano è il povero ‘capitano’. Anche sulla Messa di Natale l’ex ministro dell’Interno sovranista non ha resistito alla tentazione di accodarsi alla stampa di destra di fatto negazionista sul Covid, che accusa il governo di voler cambiare ‘perfino’ il momento della nascita di Gesù Bambino. Il politico con il rosario in mano non ha esitato un secondo a caricare a testa bassa: “A me non sembra normale che un ministro della Repubblica, che si dovrebbe occupare dell’emergenza, proponga una nascita anticipata di Gesù. Già stanno rovinando il Natale a milioni di italiani, non lo rovinino anche ai bambini”.

Ipotesi

La nuova sparata del nordista in felpa si riferisce a una ipotesi avanzata pacatamente dal ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, di anticipare la Messa di mezzanotte per rispettare il coprifuoco delle 22 anche la notte della vigilia di Natale. “Seguire la messa di Natale, e lo dico da cattolico, due ore prima non è eresia – aveva detto con avvedutezza Boccia -. Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre. Non facciamo i sepolcri imbiancati. Il Natale non si fa con il cronometro, ma è un atto di fede”. Una affermazione che non ha sconvolto per nulla un vero uomo di Chiesa, come Michele Pennisi, vescovo di Monreale, ascoltato da Repubblica. “Non c’è nulla di strano ad anticipare la messa di Natale di due ore – sostiene ragionevolmente l’alto prelato -. Il problema non è l’orario, ma semmai il rispetto delle regole. E noi le regole le rispettiamo. Già in Vaticano il Papa celebra due ore prima, e la vigilia di Natale nelle parrocchie c’è chi celebra la sera alle diciotto. Dov’è il problema? Non ne farei un dramma”.

Vangeli

Insomma, accodarsi ai titoloni dei quotidiani dei finti eredi di Montanelli non è mai cosa saggia. L’unico a cascarci tutte le volte è il leader al mojito del Papeete. Probabilmente un sbirciatina anche frettolosa di Wikipedia avrebbe potuto essere utile. Gli interrogativi sull’anno di nascita di Gesù e sulla storicità del 25 dicembre sono ancora molti. I Vangeli non precisano in che giorno sia nato il Salvatore e non è escluso che la scelta fatta dalla Chiesa sia stata legata alla necessità di cooptare una importante festa pagana, quella del Sol Invictus. Il vescovo di Monreale sottolinea: “Mi sento di dire che se il governo avanzasse questa richiesta”, la CEI – la Conferenza Episcopale Italiana – “non avrebbe problema a recepirla. Ripeto: la messa di mezzanotte non è un tabù intoccabile”.

Alessandro Cavaglià
Alessandro Cavaglià
Giornalista parlamentare, classe 1956. Già vice caporedattore AGI, responsabile pro tempore delle redazioni Politico-parlamentare, Interni-Cronaca e della Rete speciale per Medio Oriente e Africa. Ha lavorato ad AdnKronos e collaborato con La Stampa e Il Mondo. Laureato in Lettere-Storia moderna all'Università La Sapienza di Roma

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