Un pianeta scoperto vicino al nostro sistema solare potrebbe aiutare nella ricerca della vita altrove nell’universo. È Gliese 486 b un pianeta extrasolare, che orbita attorno alla stella Gliese 422. L’ esopianeta si trova a circa 26,3 anni luce di distanza dalla Terra. La stella a noi più vicina (escluso il Sole), Proxima Centauri, dista 4,23 anni luce. La galassia di grandi dimensioni più prossima è Andromeda, addirittura a 2,5 milioni di anni luce. Alla velocità attuale di circa 61mila km orari, la sonda Voyager I – una delle prime esploratrici del sistema solare esterno, lanciata nel 1977 e tuttora in attività – percorrerà la distanza di un anno luce in circa 17 mila 700 anni. Gliese 486 b ha tratti simili alla Terra. Alcuni astronomi parlano di una “Super Terra”, poiché è grande quasi il doppio del nostro pianeta e ha condizioni adatte allo sviluppo della vita.
Atmosfera
Sebbene sia improbabile che possa ospitare la vita, gli scienziati affermano che potrebbe offrire dati decisivi nella ricerca della vita extraterrestre. I ricercatori del Max Planck Institute for Astronomy di Heidelberg lo ritengono troppo caldo e secco, con possibili fiumi di lava che scorrono sulla sua superficie. Tuttavia i tratti fisici di Gliese 486 b lo rendono ideale per uno studio della sua atmosfera da parte della prossima generazione di telescopi sia terrestri sia spaziali. La NASA lancerà il telescopio spaziale James Webb entro la fine dell’anno. “Un esopianeta deve avere la giusta configurazione fisica e orbitale per essere adatto per le indagini atmosferiche”, ha detto lo scienziato planetario Trifon Trifonov del Max Planck, autore principale della ricerca pubblicata sulla rivista Science. In ogni caso Gliese 486 b “non può essere abitabile, almeno non nel modo in cui lo conosciamo qui sulla Terra. Ha solo un’atmosfera tenue, se esiste”.
Rosetta
Più visionario l’astrofisico Jose Caballero, coautore dello studio: “Diciamo che Gliese 486 b diventerà la Stele di Rosetta dell’esoplanetologia”, ha affermato con riferimento all’antica lastra di pietra che ha aiutato a decifrare i geroglifici egizi. A oggi risultano conosciuti 4 690 pianeti extrasolari in 3 465 sistemi planetari diversi. L’interesse scientifico è cresciuto sempre più a partire dal 1992, anno della prima scoperta confermata di PSR B1257+12. Spesso la ricerca di esopianeti coincide con la ricerca di mondi in grado di ospitare una forma di vita extraterrestre. Kepler-22 b, distante approssimativamente 600 anni luce dal sistema solare, è stato il primo esopianeta di tipo terrestre a essere scoperto nel 2011. Kepler-442 b, individuato nel 2015, è ritenuto il pianeta più simile alla Terra mai individuato. Avrebbe una temperatura superficiale media di circa 22 gradi, che consente la presenza di acqua allo stato liquido, presupposto fondamentale per la presenza di vita.