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giovedì, 28 Settembre 2023

La BCE dà il via libera al progetto pilota dell’euro digitale

Disco verde della Banca centrale europea (BCE) al progetto pilota per il lancio della versione digitale dell’euro. La mossa di Francoforte arriva nel bel mezzo del vero e proprio boom, sia pure sull’ottovolante, di criptovalute e bitcoin. Il Board della Bce ha annunciato l’intenzione di testare i vantaggi e i rischi dell’introduzione di una versione digitale dell’euro. “Il nostro lavoro – ha specificato la presidente della BCE, Christine Lagarde – mira a garantire che nell’era digitale i cittadini e le imprese continuino ad avere accesso alla forma di denaro più sicura: la moneta emessa della Banca centrale”.

Fisico

L’interesse per le criptovalute è esploso negli ultimi anni. Ma in generale i banchieri centrali temono che il loro uso non regolamentato possa destabilizzare l’economia. Una forma digitale della valuta utilizzata nella Zona euro potrebbe fornire un’alternativa ai pagamenti in criptovalute come Bitcoin. Il progetto pilota è destinato a durare due anni. Durante questo periodo, la BCE mira a identificare i requisiti operativi e tecnologici della valuta digitale, nonché il potenziale impatto sull’economia europea. L’euro digitale non sostituirebbe l’euro fisico. Ma verrebbe utilizzato al suo fianco, fornendo transazioni digitali più veloci e a costo contenuto, rispetto alle criptovalute che non hanno istituzioni pubbliche a sostenerle e sono soggette alla volatilità dei prezzi. Un euro digitale sarebbe stabile quanto l’euro fisico.

Stabilità

La Cina ha già testato una versione digitale del Renminbi. “L’emissione di un Euro digitale potrebbe sostenere la sovranità e la stabilità europee, in particolare nelle dimensioni monetaria e finanziaria”, ha scritto la BCE nel suo “Rapporto sull’euro digitale” pubblicato nell’ottobre 2020. Tra i timori c’è quello che l’Euro digitale possa ostacolare l’attività delle banche o generare instabilità in tempi di stress finanziario. Questo è il grande problema che stanno affrontando le Banche centrali, che hanno bisogno di portare nel progetto le vecchie banche, che in questo momento rischiano di non avere la capacità o le componenti tecnologiche per farcela. “occorre assicurarsi davvero che il settore bancario sia davvero parte della storia”, ha detto Lagarde in un’intervista a Bloomberg.

Privacy

Ci sono poi le questioni ormai immancabili della privacy e, “allo stesso tempo – ha rimarcato Lagarde con Bloomberg – dobbiamo assicurarci da fenomeni di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo”. Fabio Panetta, componente per l’Italia del Comitato esecutivo della BCE, scrive: “L’Eurosistema realizzerà questo progetto con la massima cautela. In linea con il suo mandato volto a preservare la stabilità sia monetaria sia finanziaria. Ma anche con la determinazione necessaria per scrivere questa nuova pagina del cammino europeo”. Ma il risultato finale, avverte Lagarde, “non è ancora scontato”.

Alessandro Cavaglià
Alessandro Cavaglià
Giornalista parlamentare, classe 1956. Già vice caporedattore AGI, responsabile pro tempore delle redazioni Politico-parlamentare, Interni-Cronaca e della Rete speciale per Medio Oriente e Africa. Ha lavorato ad AdnKronos e collaborato con La Stampa e Il Mondo. Laureato in Lettere-Storia moderna all'Università La Sapienza di Roma

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