L’anno in corso sembra proprio essere quello del ritorno del mercato del lusso ai livelli pre-Covid. Lo scenario emerge dal Global Fashion & Luxury Private Equity and Investors Survey 2022 di Deloitte. Il report analizza trend e operazioni di M&A (Mergers and Acquisitions) sulla base di dati di mercato e di interviste a top manager. “Nel 2022 – afferma Elio Milantoni, partner Deloitte – il mercato del lusso dovrebbe accelerare con una crescita a due cifre”. Cosmetica & Profumi (53%), Arredamento (41%) e Abbigliamento & Accessori (32%) tra i settori più attraenti.
Impatto
Secondo il sondaggio di Deloitte, il 50% degli investitori è convinto che si tornerà ai livelli pre-Covid nel giro di un anno. L’impatto della pandemia aveva interrotto un solido trend di crescita del settore in termini di fatturato nel quinquennio 2015-2019. Particolarmente penalizzati i segmenti legati al turismo, come l’alberghiero e le crociere. I big player del lusso hanno puntato sull’innovazione, a partire da una solida presenza digitale. Secondo le stime entro il 2025 un prodotto di lusso su 5 sarà acquistato da clienti appartenenti alla ‘generazione Z’. Diventa quindi fondamentale sfruttare canali di vendita come quelli e-commerce e del Metaverso.
Cina
Inoltre, le aziende stanno incorporando nelle loro strategie modelli sostenibili di re-commerce, oltre a impegnarsi su temi etici. Dal lato dell’offerta la sfida principale rimane quella di gestire l’aumento dei prezzi, dovuto principalmente all’aumento dei costi delle materie prime e della manodopera. “Da un punto di vista geografico – commenta Tommaso Nastasi, partner Deloitte – l’Asia e gli Stati Uniti stanno trainando la ripresa. I consumatori cinesi si confermano come i più attivi nel 2022. Entro il 2025 si prevede che quasi il 50% degli acquisti di lusso sarà effettuato in Cina”.