Contro i confinamenti estremi, ma anche contro Xi. In Cina si scende in piazza contro le dure misure anti-Covid e viene lanciata la sfida al governo. I manifestanti innalzano fogli bianchi, per significare che le ragioni delle proteste sono ben conosciute e non hanno bisogno di parole.
Incendio
Il detonatore della contestazione sono stati i 10 morti nella città di Urumqi, nello Xinjiang nel nord-ovest del Paese, nell’incendio di un palazzo per i soccorsi bloccati a causa delle misure anti-pandemia. Ufficialmente in conferenza stampa, il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino, Zhao Lijian, ha dichiarato: “Sui social media forze con secondi fini mettono in relazione l’incendio con la misure adottate contro il Covid-19”. La polizia ha già compiuto arresti in varie città, a partire da Shanghai, dove è stato fermato e poi rilasciato un giornalista della BBC. Il principale luogo di protesta è Wulumuqi Middle Road, dove la polizia è presente in modo massiccio e ha isolato la zona con barriere.
Slogan
In più occasioni sono stati scanditi slogan per chiedere le dimissioni del presidente Xi Jinping. Un gran numero di persone hanno dimostrato anche a Pechino, Nanchino, Chengdu e Wuhan. Molte università sono diventate centri della protesta. L’approccio “zero-Covid” voluto da Xi, prevede lockdown strettissimi, test di massa e quarantene severe. Nella giornata di lunedì sono stati registrati in Cina 40.052 nuovi casi di Covid, quinto record giornaliero consecutivo nelle ultime settimane.
Borse
L’ondata di proteste e la preoccupazione per il peso sull’economia dei lockdown ha fatto puntare al ribasso le Borse, in calo di oltre un punto percentuale l’indice Hang Seng di Hong Kong, lo Shanghai Composite Index -0,75% e lo Shenzhen Composite Index -0,51%. Anche in Cina molte giovani donne sono in prima linea nelle proteste. La televisione pubblica cinese ha censurato le immagini dagli stadi dei Mondiali di calcio in Qatar, dove i tifosi sugli spalti si trovano ravvicinati e senza mascherine.