Orgoglio e gioia. Il Marocco è appena diventato la prima squadra araba e africana ad arrivare alle semifinali della Coppa del Mondo di calcio. Al termine della partita vittoriosa (1-0, rete di En Nesyri al 42′) contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo, allo stadio Al-Thumama di Doha in Qatar, è esplosa la festa. Da Rabat a Casablanca, da Tunisi fin nel cuore dell’Africa a Lusaka in Zambia è un tripudio di bandiere, cori, fuochi d’artificio.
Grido
Un grido assordante, che attraversa i continenti e invade anche le piazze in Europa, da Milano ad Amsterdam a Nizza. I tifosi marocchini avevano sognato questo giorno, ma erano in pochi a credere che sarebbe successo davvero. È un momento sportivo gigantesco, che come sempre capita in eventi di portata storica va ben oltre il calcio. L’allenatore del Marocco Walid Regragui, parlando al canale televisivo francese TF1, afferma: “Abbiamo affrontato un Portogallo davvero eccezionale. Stiamo attingendo a tutto ciò che abbiamo, abbiamo ancora ragazzi infortunati. Ho detto ai ragazzi prima della partita che dovevamo scrivere storia per l’Africa. Sono molto, molto felice”.
Leoni
La CAF (Confederation of African Football) certifica il successo: “Una giornata da ricordare per i Leoni dell’Atlante. Il Marocco diventa la prima squadra africana a raggiungere le semifinali del Mondiale. Che risultato!”. E via Twitter arriva anche il messaggio di Shakira: “This time for Africa!!”. Il Marocco, assicurano gli esperti, ha giocato un bel calcio. Hanno difeso, si sono mostrati quadrati, ma hanno fatto male ai lusitani con ripartenze e belle giocate. Senza scordare le individualità, dall’ex terzino dell’Inter e oggi stella del Paris Saint-Germain, Achraf Hakimi; al centrocampista del Chelsea, Hakim Ziyech, e al suo collega di centrocampo Sofyan Amrabat, della Fiorentina. Il cammino mondiale ha visto il Marocco conquistare il primo posto nella fase a gironi davanti alla Croazia, quindi eliminare la Spagna negli ottavi, prima di costringere il Portogallo a fare le valigie nei quarti. Una favola, che potrebbe non essere ancora terminata…