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venerdì, 31 Marzo 2023

Meloni a Berlino rilancia idea Fondo sovrano europeo per competitività. Continua sostegno a Kiev, aperture a immigrazione legale

Accorta sul tema degli aiuti di Stato per la competitività, ferma nel sostegno all’Ucraina e aperta sull’immigrazione legale. Da Berlino, Giorgia Meloni manda segnali precisi sui temi al centro del confronto in Europa. La presidente del Consiglio nella conferenza stampa a fianco del cancelliere tedesco, Olaf Scholz, evidenzia i tratti salienti della sua missione nel nord Europa.

Conti

Decisivo il tema della competitività del sistema economico del Vecchio Continente, anche di fronte alla scelta USA per un piano straordinario di aiuti alle imprese a stelle e strisce. L’ipotesi di un allentamento delle regole in materia di aiuti di Stato avanzata dalla Germania, Paese dai solidi conti pubblici, non convince del tutto la premier. L’Italia ha mostrato resilienza in questi anni di crisi, prima per il Covid e poi per la guerra in Ucraina, ma deve fare i conti con un pesante storico indebitamento. Per questo Roma preferisce la strada di una maggiore “flessibilità” nell’uso dei fondi europei già in campo, che consenta – sostiene Meloni – “di usare le risorse per affrontare le grandi sfide. Il Pnrr può essere meglio indirizzato su alcune parti, per le priorità che abbiamo adesso”.

Risposte

In prospettiva, la premier vede anche “un Fondo sovrano europeo, alimentato dal debito comune. Sappiamo che ci sono posizioni diverse – rimarca -, ma c’è anche il tema della tempistica”. La crisi economica dell’Ue e l’inflazione impongono “risposte immediate”. Risposte che ad esempio sono giunte, dopo grandissimi sforzi da parte dell’Italia, sul tema energia. I risultati si vedono con il calo concreto delle bollette. Nel frattempo l’Italia sta lavorando “per rafforzare la sua capacità di avere un ruolo di hub dell’energia per sé e per l’Europa.

Missili

Deciso il sostegno “all’autodifesa di Kiev” dopo l’aggressione di Mosca. “Continueremo a farlo – afferma Meloni – finché sarà necessario”. L’Europa sta coordinando gli aiuti anche di materiale militare e l’Italia è al lavoro con la Francia sulle difese missilistiche, così come la Germania lo è sui carri armati. “Aiutare Kiev – spiega la premier – è l’unica strada che può portare a una pace, altrimenti avremmo un’invasione. Da che mondo e mondo la base di ogni diplomazia esiste quando le forze in campo sono in equilibrio. Aiutare l’Ucraina è l’unico modo per portare eventualmente gli attori al tavolo” della trattativa. Meloni conferma che sarà in visita dal presidente Zelensky prima del 24 febbraio, anniversario dell’invasione.

Consolati

Di immigrazione Meloni aveva già parlato a inizio giornata con il premier svedese, Ulf Kristersson, a Stoccolma. “La questione non può essere fatta gestire ai trafficanti”. Occorre, per Meloni, distinguere tra rifugiati e migranti cosiddetti economici. “Sono sempre stata contraria a ridurre le quote di immigrazione legale”, tuttavia “più quote di immigrazione sono coperte da chi entra illegalmente e meno possibilità ha chi vuole farlo legalmente. Sono disponibile – ha detto Meloni – ad aprire i consolati in Africa, per far consentire domande regolari e poi distribuire chi può entrare”.

Alessandro Cavaglià
Alessandro Cavaglià
Giornalista parlamentare, classe 1956. Già vice caporedattore AGI, responsabile pro tempore delle redazioni Politico-parlamentare, Interni-Cronaca e della Rete speciale per Medio Oriente e Africa. Ha lavorato ad AdnKronos e collaborato con La Stampa e Il Mondo. Laureato in Lettere-Storia moderna all'Università La Sapienza di Roma

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