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lunedì, 5 Giugno 2023

Lavoro, ok in Consiglio dei ministri a ‘decretone’ del Primo maggio. Con taglio cuneo fiscale per sei mesi più soldi in busta e varo nuovo assegno di inclusione. Meloni: “Governo dà risposte”

“Nel giorno della Festa del lavoro, il governo sceglie di dare risposte”. La premier Giorgia Meloni spiega con un videomessaggio il decreto lavoro del suo esecutivo. “Sono molto fiera di festeggiare il Primo maggio con i fatti e non con le parole”. Tra i fatti, rimarca la presidente del Consiglio, c’è “il più importante taglio delle tasse sul lavoro degli ultimi decenni. Tagliamo il cuneo di 4 punti. È una scelta di cui vado profondamente fiera”. I soldi in busta paga, dall’1 luglio fino al prossimo 31 dicembre con esclusione della tredicesima, arrivano da “un tesoretto di 4 miliardi”. Liberato, rileva la premier, “grazie al coraggio di alcuni provvedimenti, penso al superbonus e alla questione delle accise”.

Dipendenti

Il nuovo taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti andrà a sommarsi a quello già inserito nella legge di bilancio. “Così – spiega Meloni – abbiamo un taglio di 6 punti percentuali per chi ha redditi fino a 35mila euro e addirittura di 7 per chi ha redditi più bassi, fino a 25mila euro”. La riduzione della pressione fiscale può “arrivare fino a 100 euro, in un momento in cui l’inflazione galoppa e il costo della vita aumenta. Davvero non riesco a capire chi riesce a polemizzare perfino su questa scelta”. Prende poi forma l’assegno di inclusione, che andrà a sostituire il reddito di cittadinanza, uno dei cavalli di battaglia della destra nell’ultima campagna elettorale. “Come avevamo promesso – dice Meloni – noi distinguiamo chi può lavorare da chi non può farlo. Confermiamo e anzi miglioriamo il sostegno per chi non può lavorare, cioè per le famiglie in difficoltà, che hanno al loro interno un minore, un anziano, un disabile. Ma chi può lavorare viene inserito in un percorso di formazione al lavoro, con un rimborso spese nel periodo in cui si forma e con incentivi importanti per chi lo dovesse assumere”.

Soddisfazioni

Meloni sottolinea: “Credo fosse dovuto un ulteriore sostegno a un’economia, che pure in un momento di difficoltà, ci sta dando grandi soddisfazioni. Con una crescita per i prossimi mesi stimata superiore a quella delle altre nazioni europee. Avanti così”. Nel ‘decretone’ lavoro ci sono varie altre misure: dall’aumento fino a 3 mila euro della soglia di esenzione fiscale per i fringe benefit per i lavoratori dipendenti con figli a carico, a misure sulla sicurezza del lavoro e in particolare degli studenti che partecipano all’alternanza scuola/lavoro. E ancora, incentivi alle assunzioni dei giovani e norme sul lavoro delle persone con disabilità. Modifiche infine per un’altra bandiera dei 5Stelle il cosiddetto “decreto Dignità”, messo in campo per abbattere il totem del renzismo, il Jobs Act. Con il decreto Meloni i contratti di lavoro a termine “potranno avere – informa la nota di Palazzo Chigi – durata superiore ai 12 mesi, ma non eccedente i 24 mesi, per consentire un uso più flessibile di tale tipologia contrattuale, mantenendo comunque fermo il rispetto della direttiva europea sulla prevenzione degli abusi”.

Alessandro Cavaglià
Alessandro Cavaglià
Giornalista parlamentare, classe 1956. Già vice caporedattore AGI, responsabile pro tempore delle redazioni Politico-parlamentare, Interni-Cronaca e della Rete speciale per Medio Oriente e Africa. Ha lavorato ad AdnKronos e collaborato con La Stampa e Il Mondo. Laureato in Lettere-Storia moderna all'Università La Sapienza di Roma

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