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sabato, 2 Dicembre 2023

Slovacchia, il neo premier nazionalista Fico invia truppe al confine con l’Ungheria per bloccare l’arrivo di clandestini

Soldati e poliziotti per difendere le zone di confine con l’Ungheria dall’arrivo di immigrati illegali. Prima mossa del nuovo governo ultranazionalista della Repubblica Slovacca, guidato dal populista Robert Fico. Secondo Bratislava quest’anno sono stati individuati all’interno del Paese dell’Europa centro-orientale, che fa parte dell’Unione europea, oltre 40mila migranti privi di documenti, 11 volte di più dei clandestini registrati l’anno precedente.

Terroristi

Fico ha annunciato il dispiegamento di truppe e di centinaia di agenti di polizia, perché l’immigrazione illegale deve essere controllata, altrimenti persone legate a gruppi “terroristici” potrebbero entrare in Slovacchia. “Vogliamo inviare un chiaro segnale che con il nuovo governo è arrivato un nuovo approccio contro la migrazione illegale”, ha affermato il ministro dell’Interno, Matus Sutaj Estok. La Slovacchia fa parte della cosiddetta rotta orientale verso l’Europa. Un numero crescente di migranti e di richiedenti asilo utilizza il percorso, che prima della Slovacchia attraversa la Serbia e l’Ungheria.

Ucraina

A inizio ottobre già il precedente governo slovacco aveva ripreso i controlli casuali alla frontiera con l’Ungheria. Misure analoghe sono state introdotte anche da altri Paesi dell’area tutti appartenenti all’UE: Austria, Repubblica Ceca e Polonia. Il nuovo esecutivo di coalizione guidato dal premier Fico ha una maggioranza limitata di 79 seggi sui 150 dell’Assemblea legislativa unicamerale. Il partito Smer-SD di Fico aveva vinto le elezioni parlamentari del 30 settembre. “Vedrete una politica estera slovacca sovrana”, aveva assicurato il premier in occasione della sua investitura. Una scelta nazionalista che prevede un cambio di atteggiamento anche nei confronti dell’Ucraina. Fico ha promesso di porre fine agli aiuti militari al Paese aggredito dalla Russia: “Il popolo in Slovacchia ha problemi più grandi di quelli in Ucraina”, ha proclamato.

Scandali

Lo junior partner della coalizione, il Partito nazionale slovacco (SNS) di estrema destra, ha una chiara linea filo-russa. Fico aveva già guidato la Slovacchia ed era stato costretto a lasciare dopo numerosi scandali e dopo le grandi proteste di piazza seguite all’uccisione nel 2018 del giornalista Jan Kuciak e della sua fidanzata. Il secondo partito della nuova coalizione è l’Hlas-SD, guidato da un altro contestato ex premier, Peter Pellegrini. Smer-SD e Hlas-SD sono stati sospesi dal Partito socialista europeo per le loro posizioni filorusse, le intese politiche con l’estrema destra e l’allontanamento dai valori socialisti. Il più grande partito di opposizione è l’europeista Slovacchia progressista, di cui è esponente l’attuale Presidente della Repubblica Slovacca, Zuzana Caputova.

Alessandro Cavaglià
Alessandro Cavaglià
Giornalista parlamentare, classe 1956. Già vice caporedattore AGI, responsabile pro tempore delle redazioni Politico-parlamentare, Interni-Cronaca e della Rete speciale per Medio Oriente e Africa. Ha lavorato ad AdnKronos e collaborato con La Stampa e Il Mondo. Laureato in Lettere-Storia moderna all'Università La Sapienza di Roma

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