Storica promozione per l’ammiraglio Lisa Franchetti: è la prima donna al comando della US Navy e a entrare nel Joint Chiefs of Staff, lo Stato maggiore congiunto del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Italoamericana, nata a Rochester (New York) nel 1964, è stata confermata nell’incarico, assegnatole a luglio dal presidente Biden, con il voto del Senato.
Ostruzionismo
La conferma per Franchetti è stata ritardata per l’ostruzionismo del senatore repubblicano ultraconservatore dell’Alabama, Tommy Tuberville, che voleva protestare contro la decisione del Pentagono di sostenere economicamente le spese di viaggio per le soldatesse che intendano esercitare il diritto all’aborto. Diritto precluso in alcuni Stati, dopo la sentenza del 2022 con cui la Corte Suprema – attualmente a maggioranza conservatrice – ha ribaltato la sentenza Roe v. Wade, che dal 1973 stabiliva il diritto costituzionale all’aborto negli Stati Uniti. Un giudizio che ha riportato la questione dell’interruzione di gravidanza negli USA indietro di oltre 50 anni.
Pentagono
Il Pentagono ha deciso che al personale in servizio, che non sceglie dove essere di stanza, non possa essere negato l’accesso all’aborto. Subito dopo il voto del Senato 95 contro 1, Franchetti ha prestato giuramento ed è entrata in servizio. Il segretario alla Difesa, Lloyd Austin, ha osservato che l’ostruzionismo blocca ancora quasi 400 altre candidature. “Mentre affrontiamo una serie di sfide urgenti – ha rimarcato Austin -, questo ritardo senza precedenti ha danneggiato la prontezza delle nostre forze armate. Anche se il voto di oggi è un passo avanti, continuiamo a sollecitare il Senato ad agire rapidamente sulle restanti nomine, in modo che questi eroi americani possano guidare la nostra squadra nel mantenere il nostro Paese al sicuro”.
Napoli
Franchetti è sposata, madre e le piace correre per rilassarsi e tenersi in esercizio. È entrata in Marina nel 1985, attraverso il programma di addestramento degli ufficiali della riserva navale presso la Northwestern University, dove aveva conseguito una laurea in giornalismo. Il suo curriculum è particolarmente ricco e l’ha vista impegnata in ruoli di comando a tutti i livelli, da un cacciatorpediniere ai gruppi navali di portaerei, al comando della VI flotta di base a Napoli. Il Joint Chiefs of Staff riunisce i capi di stato maggiore delle Forze armate statunitensi. Non ha la responsabilità della conduzione delle operazioni militari – che è in capo al presidente, al segretario della Difesa e ai comandi Combattenti unificati -, ma deve garantire la disponibilità del personale, la politica, la pianificazione e l’addestramento. Inoltre è l’organo consultivo del presidente degli Stati Uniti, del segretario alla Difesa, dell’Homeland Security Council e del National Security Council in materia militare.